
Gli scienziati dell’Università del Colorado Boulder hanno sviluppato una nuova classe di microrobot in grado di muoversi rapidamente attraverso i liquidi. Il loro obiettivo è usarli in futuro per fornire farmaci all’interno del corpo umano.
“Immagina se i microrobot potessero svolgere determinati compiti nel corpo, come interventi chirurgici non invasivi”, ha affermato Jin Lee, autore principale dello studio e borsista post-dottorato presso il Dipartimento di ingegneria chimica e biologica. “Invece di fare incisioni sul paziente, potremmo semplicemente introdurre i robot nel corpo tramite una pillola o un’iniezione e loro eseguirebbero la procedura da soli”.
Certo, di questo sviluppo ne abbiamo parlato anche se ancora non esiste una tecnologia utile in tal senso.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
I microrobot sono larghi solo 20 micrometri, poche volte più piccoli della larghezza di un capello umano, e possono muoversi a circa 3 millimetri al secondo, o circa 9.000 volte la loro lunghezza al minuto.
Durante lo studio, il team ha utilizzato con successo gruppi di queste macchine per somministrare dosi di desametasone, un comune farmaco steroideo, nelle vesciche dei topi da laboratorio.
“I robot in microscala stanno suscitando molto entusiasmo nella comunità scientifica, ma ciò che li rende interessanti per noi è che possiamo progettarli per svolgere compiti utili nel corpo”, ha affermato C. Wyatt Shields, coautore del nuovo studio e assistente professore di ingegneria chimica e biologica.
I microrobot sono realizzati con materiali chiamati polimeri biocompatibili utilizzando una tecnologia simile alla stampa 3D.
Queste piccole macchine sono state testate contro un problema comune per gli esseri umani: la malattia della vescica. Hanno cercato di portare sollievo a chi soffre di cistite interstiziale, nota anche come sindrome della vescica dolorosa, attraverso esperimenti di laboratorio in cui gli scienziati hanno creato stormi di microrobot con alte concentrazioni di desametasone.
Hanno iniettato migliaia di questi bot nelle vesciche dei topi da laboratorio e hanno osservato come si distribuivano in tutti gli organi e aderivano alle pareti della vescica. Le macchine hanno quindi iniziato a rilasciare gradualmente il loro desametasone per un periodo di circa due giorni, consentendo ai pazienti di ricevere più farmaci per un periodo di tempo più lungo. Nonostante il successo del test, il team deve ancora fare molto lavoro prima che i microrobot possano navigare in veri corpi umani, come rendere le macchine completamente biodegradabili in modo che si dissolvano nel corpo nel tempo.
I microrobot per la somministrazione mirata di farmaci rappresentano una tecnologia promettente per il trattamento di varie malattie, in particolare il cancro, le malattie cardiovascolari e neurodegenerative anche se c’è ancora molto ma molto lavoro da fare.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Cyber ItaliaNel 2025 il ransomware in Italia non ha “alzato la testa”. Ce l’aveva già alzata da anni. Noi, semmai, abbiamo continuato a far finta di niente. E i numeri – quelli che finiscono in vetrina,…
CyberpoliticaOgni giorno Telegram pubblica, attraverso il canale ufficiale Stop Child Abuse, il numero di gruppi e canali rimossi perché riconducibili ad abusi su minori. Il confronto più significativo emerge osservando le sequenze di fine anno,…
CybercrimeNel panorama delle indagini sui crimini informatici, alcuni casi assumono un rilievo particolare non solo per l’entità dei danni economici, ma per il profilo delle persone coinvolte. Le inchieste sul ransomware, spesso associate a gruppi…
CybercrimeNel 2025, la criminalità informatica andrà sempre più oltre il “semplice denaro”: gli attacchi non riguardano solo fatture per tempi di inattività e pagamenti di riscatti, ma anche conseguenze umane reali, dalle interruzioni dell’assistenza sanitaria…
CybercrimeNel 2025 il dibattito sull’intelligenza artificiale ha smesso di essere una questione per addetti ai lavori. È diventato pubblico, rumoroso, spesso scomodo. Non si parla più solo di efficienza o di nuovi modelli, ma di…