
Redazione RHC : 9 Luglio 2025 08:00
Il progetto Cyberpandino non è solo un’idea folle, ma una grande avventura su quattro ruote progettata e realizzata da due menti brillanti romane – Matteo Errera e Roberto Zaccardi – che hanno preso una Fiat Panda del 2003, pagata appena 800 €, e l’hanno trasformata in un vero laboratorio hi‑tech su ruote.
Si tratta del cyberpandino, pronto ad affrontare ben 14.000 km di sterrati europei e asiatici per partecipare al leggendario Mongol Rally, un rally internazionale non competitivo gestito dalla società The Adventurists di Bristol che si svolge dal 2004.

Il Mongol Rally, nato come puro evento di beneficenza dal 2004 al 2006, con tutti i proventi dalle tasse di iscrizione utilizzati per organizzare l’evento e la restante parte destinata a opere di beneficenza è divenuto è cambiato successivamente a partire dal 2007 quando League of Adventurists International Ltd, un’azienda privata, ha iniziato a gestirlo.
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Pensate che l’edizione del 2007 del Mongol Rally partì da Hyde Park, a Londra, il 21 luglio e fu limitato a 200 squadre. Vennero raccolte più iscrizioni di quanto gli organizzatori avessero previsto, tanto da assegnare i primi 100 posti in 22 secondi. A causa di questa imprevista popolarità, gli ultimi 50 pass di partecipazione furono assegnati attraverso una procedura di sorteggio casuale.

L’idea alla base del Mongol Rally è semplice, ma allo stesso tempo incredibile. “Ti diamo un punto di partenza e un punto di arrivo, ma dove andrai o cosa farai nel frattempo è interamente il tuo bagaglio fumante di magia avventurosa. Ti consigliamo di non perdere troppo tempo a pianificare il tuo itinerario o a consultare mappe o guide utili. Scopri cosa c’è lì quando arrivi. Scatena l’inaspettato.” Questi i termini della sfida. E non è cosa da poco non è vero?
Queste le date di questa avventura:
E sul sito del Mongol Rally si legge anche
Quest’anno non potremo attraversare la Russia, il che significa che non potremo arrivare fino in Mongolia, ma tra voi e il traguardo ci sarà comunque un’enorme fetta di caos centroasiatico. Perdetevi sulla Pamir Highway, sfasciate la macchina sui sentieri montani del Kirghizistan, arenatevi sulla strada per le Porte dell’Inferno in Turkmenistan… Aggiungete un po’ di caos uzbeko e avrete un’avventura gigantesca attraverso i possenti ‘stan. Il traguardo del 2025 si trova dall’altra parte del deserto, nell’estremo oriente del Kazakistan. Stiamo già esplorando le location nella regione di Oksemen, intorno al fiume Irtysh e al lago Zaysan, quindi la posizione esatta sarà confermata presto.

La vecchia Panda, è equipaggiata da un classico motore Fire 1.1 e 140.000 km sul groppone, è stata completamente rivisitata. Ora sfoggia fari LED stampati in 3D, un’interfaccia touchscreen chiamata “Panda OS” con stile fumettoso e tanto eco‑nerd, e una strumentazione digitale sofisticata realizzata interamente dal team dei due romani.
Tutta questa tecnologia open source è stata sviluppata in garage, riflettendo perfettamente lo spirito maker del team. Inoltre la cyberpanda è dotata di un trasmettitore satellitare fornito dalla telespazio che consente al nostro equipaggio di poter accedere ad internet nei posti più impervi del pianeta.

Noi di Red Hot Cyber siamo fieramente al fianco di Matteo e Roberto – il team che ormai chiamiamo affettuosamente il “Magic Team” – mentre si lanciano in questa folle e straordinaria sfida da 14.000 chilometri tra Europa e Asia.
È una corsa di coraggio, ingegno e passione, senza alcuna assistenza esterna, dove ogni riga di codice e ogni vite avvitata con una pinza contano più di quanto si possa immaginare. Cosa mai potrà andar storto?
Beh, tutto potrebbe andare storto… ma è proprio questo il bello del Mongol Rally. Il nostro team è pronto a tutto: hanno affrontato crash di sistema, bulloni spezzati e compilatori più testardi della sabbia del deserto. E continueranno a farlo con il sorriso!
Crediamo fermamente che questa impresa rappresenti al 100% ciò in cui crediamo anche noi: la cultura hacker e maker, fatta di creatività, resilienza, condivisione, e di quella incoscienza sana che ti fa dire: “Prendiamo una Panda, attacchiamoci sensori, scriviamoci sopra un software e attraversiamo mezzo… ma dico proprio mezzo mondo”.
Il viaggio del Cyberpandino è cominciato!
Il vostro tifo scalda il motore e il cuore!
Avanti con Matteo e Roberto equipaggiati di saldatori, script, sogni e tanta voglia di scoprire. Seguiamoli, condividiamo, facciamo rumore: ammirazione, supporto e adrenalina sono il carburante di questa corsa epica!
Redazione
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