
Redazione RHC : 10 Febbraio 2025 10:42
Era una mattina qualunque per i dipendenti di un’importante azienda italiana del settore retail. L’aria nei corridoi profumava ancora di caffè e il tintinnio delle tastiere riempiva gli uffici. Nessuno avrebbe mai immaginato che, in quello stesso momento, i loro dati fossero in vendita nel dark web.
Un post comparso su un noto forum di cybercriminalità informatica chiuso (accesso su presentazione o attraverso pagamento) aveva appena messo in vendita l’accesso a un database contenente più di un milione di clienti: nomi, email, numeri di telefono, indirizzi, persino informazioni sui pagamenti.
Il venditore, noto con lo pseudonimo Panigale, offriva un accesso privilegiato a un sistema SAP compromesso, permettendo a chiunque fosse disposto a pagare 10.000 dollari di effettuare ordini fraudolenti e accedere alle email aziendali.

Prova la Demo di Business Log! Adaptive SOC italiano Log management non solo per la grande Azienda, ma una suite di Audit file, controllo USB, asset, sicurezza e un Security Operation Center PERSONALE, che ti riporta tutte le operazioni necessarie al tuo PC per tutelare i tuoi dati e informati in caso di problemi nel tuo ambiente privato o di lavoro.
Scarica ora la Demo di Business Log per 30gg
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Ma chi era la vittima? Il post non la menzionava esplicitamente. Solo pochi dettagli lasciavano intendere che fosse un’azienda italiana, forse un grande rivenditore con un’enorme base di clienti.
Quello che stava avvenendo non era un caso isolato. I broker di accesso, come Panigale, sono figure chiave nell’ecosistema del cybercrime. Non sono necessariamente gli autori dell’attacco iniziale, ma fungono da intermediari: ottengono credenziali compromesse, accessi a database o interi sistemi aziendali e li rivendono a gruppi ransomware o altri cybercriminali.
Nel caso specifico, l’offerta riguardava un accesso a SAP, il cuore pulsante della gestione aziendale di molte multinazionali. Controllando questo sistema, un attaccante potrebbe manipolare ordini, visualizzare informazioni finanziarie o persino sabotare la catena di approvvigionamento.
Ma non tutti possono vedere i dettagli dell’inserzione: per visualizzare i sample, il forum richiede più di 100 reazioni, una misura per limitare l’accesso ai soli membri fidati e mantenere la community al sicuro da infiltrazioni delle forze dell’ordine.
Nel dark web, la reputazione è tutto. Panigale non è un novellino: con 150 messaggi e 37 reazioni ricevute, è considerato un utente affidabile. Inoltre, ha già utilizzato il servizio di “garante automatico”, una funzione del forum che permette di effettuare transazioni sicure con il supporto di un escrow. Questo dettaglio rafforza la sua credibilità, attirando potenziali acquirenti pronti a sfruttare i dati rubati.
Ma la vera domanda rimane: quale azienda italiana ha subito questa violazione? E, soprattutto, si è già accorta dell’intrusione?
Redazione
La Duma di Stato della Federazione Russa ha adottato all’unanimità un appello a tutti gli sviluppatori di reti neurali nazionali e stranieri, chiedendo che all’intelligenza artificiale venga impe...

OpenAI ha presentato Aardvark, un assistente autonomo basato sul modello GPT-5 , progettato per individuare e correggere automaticamente le vulnerabilità nel codice software. Questo strumento di inte...

Analisi RHC sulla rete “BHS Links” e sulle infrastrutture globali di Black Hat SEO automatizzato Un’analisi interna di Red Hot Cyber sul proprio dominio ha portato alla luce una rete globale di ...

Abbiamo recentemente pubblicato un approfondimento sul “furto del secolo” al Louvre, nel quale sottolineavamo come la sicurezza fisica – accessi, controllo ambientale, vigilanza – sia oggi str...

Una nuova e insidiosa campagna di phishing sta colpendo i cittadini lombardi. I truffatori inviano e-mail che sembrano provenire da una presunta agenzia di recupero crediti, chiedendo il pagamento di ...