Redazione RHC 7 Settembre 2021 13:32
Si sta ancora svolgendo la Conferenza stampa di presentazione della “Strategia Cloud Italia” dove sono intervenuti il ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale Vittorio Colao, il sottosegretario delegato alla Sicurezza Franco Gabrielli, Roberto Baldoni d.g. Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e Paolo de Rosa, chief Technology Officer del Dipartimento per la Trasformazione digitale, ma alcuni documenti sono già stati pubblicati sul sito del Ministero per l’innovazione.
“L’irreversibile processo di trasformazione digitale della società, accelerato dalla emergenza pandemica ancora in corso, ha reso improcrastinabile un’analoga trasformazione della Pubblica Amministrazione”.
Così inizia il documento “Strategia Cloud Italia”, emesso oggi dal Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e poi continua nella sintesi:
La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione si impone oggi come obiettivo prioritario per garantire ai cittadini e alle imprese servizi pubblici di maggiore qualità, efficienza ed efficacia, oltre che per creare nuove opportunità di sviluppo per l’economia digitale del Paese. In questo processo trasformativo, il ricorso al Cloud Computing, o Cloud, riveste un ruolo centrale in ragione delle sue caratteristiche abilitanti per la semplificazione e ottimizzazione della gestione delle risorse IT, la riduzione dei costi, e l’introduzione di nuove tecnologie digitali.
Attualmente, la maggior parte dei servizi pubblici vengono erogati tramite data center della PA che spesso non possiedono caratteristiche sufficienti per assicurare adeguati standard di affidabilità e resilienza.
Per raggiungere questi standard si richiedono “investimenti e competenze che oggi non sono a disposizione di molte delle pubbliche amministrazioni centrali e locali” viene riportato nel documento.
La Strategia Cloud Italia si pone in questo contesto come metodologia implementativa della policy “Cloud-First”, pilastro del progetto di digitalizzazione della PA enunciato nel PNRR italiano.
Questa policy permetterà di guidare, e favorire l’adozione sicura, controllata e completa delle tecnologie Cloud per la PA, con l’obiettivo, a tendere, che tutti i servizi erogati siano basati su applicazioni “Cloud-native”, sviluppate cioè nativamente sulla base dei paradigmi Cloud.
La strategia Cloud per la PA si declina quindi sulla base delle seguenti linee di indirizzo strategico:
Inoltre, i servizi Cloud disponibili, devono essere adottati “in modo regolamentato così da mitigare i rischi sistemici dell’adozione del Cloud” pertanto è necessario “individuare un processo sistematico di classificazione dei dati e dei servizi gestiti dalle PA”.
Infatti in tale sistemi le classi dei dati e i servizi verranno identificate sulla base del relativo danno che la loro compromissione potrebbe comportare al paese e quindi la misurazione avverrà sotto le tre consuete direttrici quali confidenzialità, integrità e disponibilità.
Le classi saranno:
L’acquisizione di servizi Cloud da parte delle pubbliche amministrazioni avviene mediante procedure di acquisto la cui scarsa flessibilità difficilmente permette di tenere il passo del mercato e, soprattutto, di valutare gli effettivi rischi tecnici e organizzativi connessi all’adozione di uno specifico servizio.
Nella prospettiva di facilitare e guidare l’implementazione della policy “Cloud-First” per la PA, risulta dirimente offrire un servizio di qualificazione ex-ante dei servizi Cloud acquistabili dalla PA.
Tale qualificazione, partendo dall’esperienza maturata da AgID, si pone l’obiettivo di semplificare e regolamentare, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, l’adozione di servizi Cloud.
Alla luce della classificazione proposta e delle sfide poste dall’adozione del Cloud, la qualificazione dei servizi Cloud non potrà prescindere dall’analisi dei seguenti aspetti:
Sulla base dell’analisi delle soluzioni tecnologiche e organizzative disponibili sul mercato, i tre aspetti di analisi permettono di individuare a priori la qualificazione dei servizi Cloud riportata di seguito.
I piani di migrazione saranno definiti in accordo con il risultato della classificazione dei dati e dei servizi. La classificazione e la redazione del piano di migrazione saranno definiti e supportati, per i rispettivi profili di competenza, dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale (DTD).
Questo processo non potrà prescindere dalla responsabilizzazione del soggetto pubblico e permetterà di individuare e catalogare i dati e i servizi gestiti, applicando poi una categorizzazione rispetto agli impatti di eventuali compromissioni, dei vincoli normativi e di sicurezza.
L’esito della classificazione dei dati e servizi da migrare sul Cloud (ovvero dati strategici, critici o ordinari) permetterà di individuare i piani di migrazione al Cloud più idonei. Tali piani saranno validati e confermati dal Dipartimento e dall’Agenzia al fi ne di assicurare la congruità e il rispetto delle linee strategiche
La Strategia Cloud Italia si articolerà in fasi successive secondo la scansione temporale di seguito proposta:
Fonte
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