Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Le armi alimentate dalle AI, saranno la distruzione della razza umana.

Redazione RHC : 5 Dicembre 2021 12:40

Il mese scorso l’informatico Stuart Russell (noto per i suoi contributi all’intelligenza artificiale), ha incontrato alti funzionari del Dipartimento della Difesa del Regno Unito con l’unico scopo di avvertire che la trasformazione dell’intelligenza artificiale in un’arma potrebbe distruggere la razza umana.


PARTE LA PROMO ESTATE -40%

RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!

Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Britannico di nazionalità, professore all’Università della California a Berkeley Stuart Russell è un pioniere nel campo della ricerca sull’intelligenza artificiale. Negli ultimi dieci anni, ha compiuto enormi sforzi per impedire che l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per trovare e uccidere le persone.

Russell, che incontra regolarmente i governi a livello internazionale, ha osservato che gli Stati Uniti e la Russia, così come il Regno Unito, Israele e l’Australia, continuano a opporsi a una moratoria sull’uso di armi letali autonome.

“C’è ancora un’interruzione nella comunicazione, molti governi e militari non capiscono quale sia l’obiezione (contro l’uso di armi letali autonome)”

ha detto Russell al Financial Times. Il loro argomento principale è questo:

“Non vendiamo armi nei centri commerciali e, nel caso delle tecnologie AI, nemmeno lo faremo”.

Tuttavia, il professore ritiene che le armi leggere, economiche e facili da fabbricare che utilizzano le tecnologie dell’intelligenza artificiale possano diventare onnipresenti come i fucili automatici, più di 100 milioni dei quali sono in mani private.

Le armi alimentate dall’intelligenza artificiale non sono più solo fantascienza e sono diventate un’industria in rapido sviluppo e completamente non regolamentata, ha affermato il professore.

“Puoi comprarlo oggi. È pubblicizzato sul Web”

ha detto Stewart.


STM Kargu

Nel novembre 2017, la società turca STM ha introdotto Kargu, un drone da combattimento completamente autonomo in grado di agganciare obiettivi basati su immagini e un sistema di riconoscimento facciale.

Il drone è stato utilizzato durante i conflitti militari in Libia nel 2020, nonostante il divieto delle Nazioni Unite.

Stewart ha anche menzionato l’aereo ad ala fissa israeliano Harpy, in grado di trasportare fino a 23 kg di esplosivo, e il suo successore, l’Harop.


HAROP

Entrambi i velivoli possono essere controllati da remoto o volare in modo autonomo se l’operatore umano indica la posizione del bersaglio e il bersaglio stesso. Harop sarebbe già stato acquisito dall’esercito in India e Azerbaigian.


IAI Harpy (Israele)

Russell ha avvertito che la proliferazione delle armi alimentate dall’intelligenza artificiale è una minaccia imminente e reale.

“Un letale quadrirotore AI può avere le dimensioni di una lattina di lucido da scarpe. Circa tre grammi di esplosivo sono sufficienti per uccidere una persona a distanza ravvicinata. Quindi la fine inevitabile sarà che le armi autonome diventino armi economiche e selettive di distruzione di massa”

ha detto Stewart.

In definitiva, dice il professore, l’unico modo per convincere governi come Stati Uniti, Russia e Regno Unito che sono ancora contrari al divieto è fare appello al loro senso di autoconservazione.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Mi Ami, Non mi Ami? A scusa, sei un Chatbot!

Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...

Sicurezza Reti Wi-Fi: La Sfida e le Soluzioni Adattive per l’Era Digitale

La Sfida della Sicurezza nelle Reti Wi-Fi e una Soluzione Adattiva. Nell’era della connettività pervasiva, lo standard IEEE 802.11(meglio noto come Wi-Fi ), è diventato la spina dorsa...

Cyberattack in Norvegia: apertura forzata della diga evidenzia la vulnerabilità dei sistemi OT/SCADA

Nel mese di aprile 2025, una valvola idraulica di una diga norvegese è stata forzatamente aperta da remoto per diverse ore, a seguito di un attacco informatico mirato. L’episodio, riportat...

Un milione di Lead Italiani del 2025 in vendita nelle underground. Per un Phishing senza domani!

Sul forum underground russo XSS è apparso un post che offre una “Collection di Lead Verificati Italia 2025” con oltre 1 milione di record. Questo tipo di inserzioni evidenzia la con...

Cyber War: la guerra invisibile nel cyberspazio che decide i conflitti del presente

Nel cuore dei conflitti contemporanei, accanto ai carri armati, ai droni e alle truppe, si combatte una guerra invisibile, silenziosa e spesso sottovalutata: la cyber war. Non è solo uno scenario...