
Un nuovo studio condotto dall’Università di Ginevra in collaborazione con lo Swiss Tropical and Public Health Institute ha trovato un legame tra l’uso frequente del telefono cellulare e un basso numero di spermatozoi negli uomini.
Lo studio è durato 13 anni su quasi 3.000 uomini svizzeri di età compresa tra i 18 e i 22 anni. Gli scienziati hanno concluso che gli uomini che usano per telefonare lo smartphone più di 20 volte al giorno avevano un numero medio di spermatozoi di 44,5 milioni per millilitro. Si tratta del 21% in meno rispetto a chi utilizzava il telefono solo una volta alla settimana.
È interessante notare che non è stato riscontrato alcun effetto dei telefoni cellulari sulla qualità dello sperma, comprese la motilità e la forma.
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Lo studio è stato condotto in tre fasi: dal 2005 al 2007, dal 2008 al 2011 e dal 2012 al 2018. Ciò ha permesso agli scienziati di notare che l’associazione tra la frequenza dell’uso del telefono cellulare e la diminuzione del numero di spermatozoi si è indebolita nel tempo, nonostante una tendenza al ribasso a livello mondiale.
Una teoria per spiegare questo fatto è che le tecnologie mobili più vecchie come 2G e 3G avevano una potenza di trasmissione maggiore rispetto ai dispositivi moderni. Sembrerebbe che siano stati i campi elettromagnetici creati da queste tecnologie più vecchie ad aver portato alla diminuzione del numero di spermatozoi.
Vale la pena notare che i dati sull’utilizzo del telefono sono stati raccolti tramite questionari autosomministrati, che potrebbero non essere del tutto affidabili. Sono attualmente in corso ulteriori ricerche che misureranno le onde elettromagnetiche e i modelli di utilizzo del telefono. Si analizzeranno messaggistica, navigazione, chiamate, ecc. e il loro effetto sul conteggio totale degli spermatozoi.
Gli scienziati sottolineano che, sebbene sia stato trovato un collegamento, non è stata stabilita una relazione di causa-effetto. Questo significa che non si può dire con certezza che un maggiore utilizzo del telefono cellulare porti ad una diminuzione del numero di spermatozoi. Questo poiché altri fattori potrebbero interferire.
Tuttavia, gli esperti non coinvolti nello studio affermano che i risultati sono significativi. Malcolm Sperrin dell’Istituto di fisica e ingegneria medica del Regno Unito osserva che il lavoro degli scienziati potrebbe rappresentare lo stimolo per ulteriori ricerche
Alison Campbell, responsabile scientifico presso la clinica britannica per la fertilità Care Fertility, consiglia agli uomini di non farsi prendere dal panico e di non cambiare le proprie abitudini finché non saranno disponibili ulteriori prove.
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