Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza.
La vera forza della cybersecurity risiede
nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Banner Ransomfeed 970x120 1
Banner Ransomfeed 320x100 1
Microsoft System Monitor (Sysmon) sbarca su Linux!

Microsoft System Monitor (Sysmon) sbarca su Linux!

15 Ottobre 2021 09:34

Microsoft ha rilasciato una versione Linux della popolarissima utility di monitoraggio del sistema Sysmon per Windows, che consente agli amministratori Linux di monitorare i dispositivi per attività dannose.

Per coloro che non hanno familiarità con Sysmon (alias System Monitor), è uno strumento che monitora un sistema per attività dannose e quindi registra qualsiasi comportamento rilevato nei file di registro di sistema.

La versatilità di Sysmon deriva dalla capacità di creare file di configurazione personalizzati che gli amministratori, i quali possono utilizzarli per monitorare eventi di sistema specifici che potrebbero indicare attività dannose nel sistema.

Ieri, Mark Russinovich di Microsoft e cofondatore della suite di utilità Sysinternals, hanno annunciato che Microsoft ha rilasciato Sysmon per Linux come progetto open source su GitHub .

A differenza di Sysmon per Windows, agli utenti Linux sarà richiesto di compilare il programma e assicurarsi di avere tutte le dipendenze richieste, con le istruzioni fornite nella pagina GitHub del progetto.

È importante notare che per compilare Sysmon, è necessario prima installare anche il progetto SysinternalsEBPF. Una volta compilato Sysmon, puoi vedere l’help digitando sudo ./sysmon -h, come mostrato nello screenshot qui sotto.

B939cf 2f55300abe9e4f5a9bcde120e9a956e8 Mv2

Per utilizzare il programma, devi prima accettare il contratto di licenza con l’utente finale con il seguente comando:

sudo ./sysmon -accepteula

Quindi puoi avviare Sysmon con o senza un file di configurazione utilizzando uno dei seguenti comandi:

Without configuration file:sudo ./sysmon -iWith configuration file:sudo ./sysmon -i CONFIG_FILE

Per creare il tuo file di configurazione Sysmon, dovresti usare il comando ../sysmon -s per visualizzare lo schema della configurazione nella versione corrente e vedere quali direttive sono disponibili.

Per saperne di più sulla creazione di un file di configurazione Sysmon, puoi consultare la documentazione ufficiale o utilizzare il modello di SwiftOnSecurity come esempio.

Una volta avviato, Sysmon inizierà a registrare gli eventi nel /var/log/syslogfile. Se non hai specificato un file di configurazione per limitare ciò che viene registrato, scoprirai che il tuo file syslog cresce rapidamente man mano che vengono avviati e terminati nuovi processi.

Ad esempio, nello screenshot qui sotto, puoi vedere un evento che mostra il comando “adduser” che termina dopo che l’ho usato per creare un nuovo utente.

Molti di questi eventi non si applicano a Linux, come gli eventi del Registro di sistema o WMI, quindi dovrai modificare la configurazione di conseguenza.

Sysmon è un potente strumento ampiamente utilizzato negli ambienti Windows come parte degli strumenti di sicurezza di un’organizzazione. Linux è un segmento completamente nuovo dove gli amministratori di sistema possono utilizzarlo per fornire il monitoraggio gratuito del sistema per attività dannose.

Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Cropped RHC 3d Transp2 1766828557 300x300
La redazione di Red Hot Cyber è composta da professionisti del settore IT e della sicurezza informatica, affiancati da una rete di fonti qualificate che operano anche in forma riservata. Il team lavora quotidianamente nell’analisi, verifica e pubblicazione di notizie, approfondimenti e segnalazioni su cybersecurity, tecnologia e minacce digitali, con particolare attenzione all’accuratezza delle informazioni e alla tutela delle fonti. Le informazioni pubblicate derivano da attività di ricerca diretta, esperienza sul campo e contributi provenienti da contesti operativi nazionali e internazionali.

Articoli in evidenza

Immagine del sitoCybercrime
MongoBleed (CVE-2025-14847): il database che “non perde”, sanguina
Sandro Sana - 29/12/2025

Analisi e correlazioni costruite anche grazie alla piattaforma Recorded Future (Insikt Group), che in questi casi è utile per mettere ordine nel caos tra segnali, rumor e priorità operative. C’è una tradizione natalizia che nessuno…

Immagine del sitoHacking
Login Microsoft 365 falsi, JavaScript offuscato e Cloudflare: anatomia di un phishing avanzato
Manuel Roccon - 29/12/2025

Questo articolo analizza una recente e sofisticata campagna di phishing che sfrutta la tecnica Browser-in-the-Browser (BitB) per rubare credenziali, in particolare quelle di servizi come Microsoft 365. L’attacco BitB si distingue per la sua capacità…

Immagine del sitoVulnerabilità
Uno sciame di Agenti AI trovano uno 0day da CVSS 10 nel firmware dei dispositivi Xspeeder
Redazione RHC - 29/12/2025

Quando si parla di sicurezza informatica, è facile cadere nella trappola di pensare che i problemi siano sempre lontani, che riguardino solo gli altri. Ma la realtà è che la vulnerabilità è sempre dietro l’angolo,…

Immagine del sitoVulnerabilità
L’Exploit MongoBleed è online: 87.000 istanze su internet a rischio compromissione
Redazione RHC - 28/12/2025

È stata scoperta, come riportato in precedenza, una grave vulnerabilità in MongoDB che consente a un aggressore remoto, senza alcuna autenticazione, di accedere alla memoria non inizializzata del server. Al problema è stato assegnato l’identificatore…

Immagine del sitoCyberpolitica
ChatControl UE: la protezione dei minori o l’inizio della sorveglianza di massa digitale?
Agostino Pellegrino - 28/12/2025

Dietro il nome tecnicamente anodino di ChatControl si muove una delle più profonde torsioni del rapporto tra Stato, tecnologia e cittadini mai tentate nell’Unione europea. Non è una legge “contro la pedopornografia online”, come viene…