
Redazione RHC : 19 Febbraio 2024 13:11
Nel Regno Unito, dopo l’omicidio della studentessa sedicenne Brianna Ghey, è scoppiato un acceso dibattito sulla limitazione dell’accesso dei bambini al Dark Web. Un tragico incidente dello scorso anno ha sollevato dubbi sulla sicurezza dei bambini online e ha scatenato una diffusa protesta pubblica.
Brianna è stata brutalmente assassinata da due coetanei che si erano preparati in anticipo per questo evento. Durante un recente processo, si è scoperto che prima dell’incidente, uno dei giovani criminali aveva avuto accesso al darkweb. Qua aveva familiarizzato con materiali su omicidi reali, torture e altre cose terribili che si possono trovare nelle underground.
Nonostante il caso di alto profilo coinvolga il dark web, il cui accesso è regolamentato nel Regno Unito, la madre di Brianna, Esther Ghey, ha criticato la legge sulla sicurezza online. Ha proposto di vietare completamente l’uso di qualsiasi social network sugli smartphone da parte delle persone sotto 16 anni. Ha affermato che sono necessarie misure più forti per proteggere i bambini online.
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Il capo del Centro nazionale per la sicurezza informatica, Ciaran Martin, ha sottolineato che la soluzione al problema non può essere esclusivamente tecnologica. Ha invitato a informare attivamente i giovani sui pericoli del dark web direttamente a scuola e in famiglia, al fine di proteggere le giovani generazioni e aumentare la vigilanza della consapevolezza pubblica.
Martin ha anche ricordato le rigide regole del Paese per combattere l’espansione digitale di contenuti dannosi, compresa la pornografia infantile, il cui principale canale di distribuzione è il dark web. Il risultato di questa lotta è stata la recente condanna di un meccanico automobilistico britannico a 16 anni di prigione per aver gestito un sito web che distribuiva contenuti correlati.
Nel frattempo, nel contesto delle discussioni sull’imminente Online Safety Act, attivamente promosso nel Regno Unito, vengono sempre più espresse preoccupazioni sul fatto che alcune delle sue disposizioni possano interferire con l’implementazione della crittografia nelle comunicazioni online. In questa fase, il governo dovrà scegliere ciò che è più importante: la riservatezza e la segretezza della corrispondenza personale di decine di milioni di cittadini del Paese – o la sicurezza dei bambini.
Inoltre, le autorità britanniche sono preoccupate per la già crescente partecipazione dei bambini alla criminalità informatica. Secondo la National Crime Agency, tra i giovani di età compresa tra 10 e 16 anni, uno su cinque adotta comportamenti che violano il Computer Misuse Act 1990.
L’agenzia incoraggia genitori e insegnanti a impegnarsi maggiormente nell’educazione dei giovani sui rischi della criminalità informatica e a incanalare l’energia e l’interesse degli adolescenti per la tecnologia in canali utili.
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Redazione
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