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Quantum Computing: IBM riduce la latenza delle richieste in Cloud.

Quantum Computing: IBM riduce la latenza delle richieste in Cloud.

Redazione RHC : 12 Maggio 2021 15:48

Nel 2017, Big Blue ha annunciato che, equipaggiato con un processore quantistico a sette qubit, i suoi ricercatori avevano simulato con successo il comportamento di una piccola molecola chiamata idruro di litio (LiH).

All’epoca l’operazione durò 45 giorni. Ora, quattro anni dopo, il team IBM Quantum ha annunciato che lo stesso problema è stato risolto in sole nove ore.

La simulazione è stata eseguita interamente sul cloud, tramite la piattaforma Qiskit di IBM, una libreria di strumenti open source che consente agli sviluppatori di tutto il mondo di creare programmi quantistici ed eseguirli su dispositivi che IBM rende disponibili nei suoi ambienti cloud.

L’accelerazione osservata è stata in gran parte resa possibile grazie ad un nuovo servizio quantistico, Qiskit Runtime, che è stato fondamentale per ridurre le latenze durante la simulazione.

IBM ha anticipato Qiskit Runtime all’inizio di quest’anno come parte della roadmap del quantum computing e all’epoca stimava che il nuovo servizio avrebbe portato a una velocizzazione di 100 volte nei carichi di lavoro. Con un’accelerazione di 120 volte segnalata, sembra che Big Blue abbia superato i propri obiettivi.

L’informatica classica rimane una parte fondamentale del progetto Qiskit e di qualsiasi operazione quantistica eseguita sul cloud.

Utilizzando l’hardware classico, come un laptop, gli sviluppatori inviano query sul cloud all’hardware quantistico, in questo caso al centro di calcolo quantistico di IBM a Poughkeepsie, New York.

Ad ogni richiesta inviata, vengono eseguite alcune decine di migliaia di circuiti quantistici.

Per simulare la piccola molecola di LiH, ad esempio, sono stati eseguiti 4,1 miliardi di circuiti, che corrispondono a milioni di query che vanno avanti e indietro tra il laptop (la risorsa classica) e quella quantistica.

Quando questa conversazione avviene nel cloud, tramite una connessione Internet, tra il laptop di un utente e i processori quantistici IBM con sede negli Stati Uniti, la latenza può diventare rapidamente un ostacolo significativo che sembra essere stata superata con questa nuova tecnologia.

Fonte

https://www.zdnet.com/article/ibm-just-solved-this-quantum-computing-problem-120-times-faster-than-previously-possible/

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