Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Desktop
Banner Mobile
Questa è la privacy: 45,5 milioni di utenti VPN online.

Questa è la privacy: 45,5 milioni di utenti VPN online.

Redazione RHC : 5 Novembre 2021 06:55

Un database di 45,5 milioni di utenti di servizi VPN mobili è trapelato su Internet. Questo è quanto riferito dal sito di notizie russo Kommersant.

Sui forum underground sono comparsi i dati di 45,5 milioni di utenti dei servizi FreeVPN.org e DashVPN.io, che forniscono servizi di privacy per i loro dati tramite VPN personali, necessarie per creare l’anonimato sulla rete, secondo gli esperti del canale Telegram “Information Leaks”.

“I dati sono stati lasciati su un server di database MongoDB non protetto. Entrambi i servizi appartengono alla società internazionale ActMobile Networks, con sede negli Stati Uniti.”

Come affermato sul sito Web dell’azienda, oltre 75 milioni di persone in tutto il mondo hanno utilizzato i loro servizi VPN.

Il database contiene indirizzi e-mail degli utenti, password crittografate, date di registrazione, aggiornamenti del profilo e ultimo accesso. Gli autori del canale chiariscono che il database archivia i dati dal 2017 al 2021.

Il canale Telegram Information Leaks, che ha scritto della fuga di notizie il 1° novembre, ha notato che i dati degli utenti sono di dominio pubblico da una settimana.

Successivamente, il 3 novembre, il canale ha riferito che tutti gli altri dati personali archiviati sul server MongoDB erano stati trapelati sul Web.

Gli esperti hanno immediatamente attirato l’attenzione sul fatto che i servizi VPN mobili gratuiti non sono sicuri (anche se questo noi di RHC lo sappiamo da tempo) e che i truffatori che hanno acquistato il database possono utilizzare i dati per attacchi di phishing e hacking di varia natura.

La perdita o la vendita di dati dai servizi VPN oggi non è più un incidente, ma uno scenario quasi garantito per l’utilizzo di qualsiasi servizio non protetto, afferma Alexander Dvinskikh, esperto di sicurezza delle informazioni presso l’azienda Krok IT:

“Se una persona utilizza un servizio gratuito, allora deve capire che, molto probabilmente, è lui stesso il prodotto”.

Tali società raccolgono e rivendono ripetutamente informazioni su quali siti visita l’utente, a cosa è interessato e quali acquisti fa, specifica l’esperto. Inoltre, le applicazioni VPN conservano informazioni sull’e-mail e sugli indirizzi IP degli utenti, il che consente loro di identificare direttamente il proprietario dei dati.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Dal 12 novembre in Italia scatta la verifica dell’età per siti porno. Cosa cambia
Di Redazione RHC - 31/10/2025

A partire da martedì 12 novembre 2025 entreranno in vigore le nuove disposizioni dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) che impongono un sistema di verifica dell’età per acce...

Immagine del sito
AzureHound: lo strumento “legittimo” per gli assalti al cloud
Di Luca Galuppi - 31/10/2025

AzureHound, parte della suite BloodHound, nasce come strumento open-source per aiutare i team di sicurezza e i red team a individuare vulnerabilità e percorsi di escalation negli ambienti Microsoft A...

Immagine del sito
Red Hot Cyber lancia il servizio gratuito “CVE Enrichment” in tempo reale
Di Redazione RHC - 31/10/2025

La tempestività è fondamentale nella cybersecurity. Red Hot Cyber ha recentemente lanciato un servizio completamente gratuito che permette a professionisti IT, analisti della sicurezza e appassionat...

Immagine del sito
Microsoft Exchange nel mirino: la guida del CISA per sopravvivere agli attacchi!
Di Redazione RHC - 31/10/2025

Una risposta rapida alle minacce in aumento contro l’infrastruttura di posta elettronica è stata fornita dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA), in collaborazione con la Nati...

Immagine del sito
Atroposia: la piattaforma MaaS che fornisce un Trojan munito di scanner delle vulnerabilità
Di Redazione RHC - 30/10/2025

I ricercatori di Varonis hanno scoperto la piattaforma MaaS (malware-as-a-service) Atroposia. Per 200 dollari al mese, i suoi clienti ricevono un Trojan di accesso remoto con funzionalità estese, tra...