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Twitter non modera i contenuti che incentivano all’odio. Lo riporta il Centro britannico per il contrasto all’odio digitale

Redazione RHC : 14 Settembre 2023 11:09

Il Centro britannico per il contrasto all’odio digitale (CCDH), recentemente oggetto di una causa legale da parte di Elon Musk, ha diffuso dati secondo i quali il social network X non riesce a moderare i contenuti.

Ad agosto, X Corporation ha intentato una causa contro CCDH, accusando il gruppo di diffondere false affermazioni e intimidire gli inserzionisti. In risposta, il CCDH ha accusato la compagnia di Musk di diffamazione e ha affermato che le accuse di X non avevano alcun fondamento.

Il CCDH, ha scritto in un post sul blog che l’organizzazione ha segnalato 300 tweet incitanti all’odio per la rimozione. Oltre a esprimere odio, i messaggi includevano propaganda di antisemitismo, odio razziale, neonazismo e suprematismo bianco.

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    I messaggi sono stati inviati ad X per la moderazione il 30 e 31 agosto e dopo una settimana il 90% sono rimasti attivi.

    Inoltre, i ricercatori hanno trovato annunci di grandi marchi come Apple e Disney posizionati accanto a messaggi di odio, contraddicendo le affermazioni di X di aver creato “strumenti di moderazione dei contenuti che non sono mai esistiti prima in azienda”.

    La reazione di X

    L’azienda X non ha risposto alle richieste di commento, ma ha fatto riferimento al suo post , in cui si osserva che CCDH presenta due false affermazioni: che X non sta agendo e che i messaggi in violazione stanno raggiungendo un gran numero di persone sulla piattaforma.

    Implicazioni per la pubblicità e il branding

    I dati del CCDH si aggiungono alla già difficile situazione di X con gli inserzionisti. Due grandi aziende hanno già confermato la sospensione della pubblicità sulla piattaforma ed Elon Musk ha ammesso che le vendite pubblicitarie sono diminuite del 60%.

    Critiche da altre organizzazioni

    Dall’acquisto di X da parte di Elon Musk nel 2022 , il numero di post antisemiti su X è aumentato notevolmente, secondo l’ONG americana Anti-Defamation League. 

    Un portavoce del CCDH ha detto che “mantenere contenuti come questo è una scelta, e solleva la domanda per X: sei orgoglioso della scelta che hai fatto?” Lo studio potrebbe rappresentare un duro colpo per la reputazione di X e mettere in discussione l’efficacia dell’attuale sistema di moderazione dei contenuti della piattaforma.

    Microsoft ha pubblicato un’analisi in cui sostiene che le campagne di influenza e disinformazione sostenute dal governo cinese sono diventate più efficaci sui social media imitando gli elettori americani e prendendo di mira i candidati politici.

    Inoltre, X è stato recentemente accusato di aver aiutato l’Arabia Saudita a commettere gravi violazioni dei diritti umani contro i suoi utenti. Recentemente la società era già stata accusata senza prove di sostenere l’Arabia Saudita, poiché il paese è un grande investitore nel social network, ma ora la storia sta acquisendo nuovi dettagli e personaggi.

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