Redazione RHC : 28 Aprile 2024 09:16
La popolare app di messaggistica WhatsApp è al centro di una situazione di stallo con il governo indiano. L’azienda, di proprietà di Meta, è pronta a lasciare il mercato indiano se sarà costretta a divulgare i dati degli utenti e a violare il sistema di crittografia end-to-end.
La controversia è scoppiata dopo che WhatsApp e Meta si sono rivolti all’Alta Corte di Delhi contestando i requisiti delle Social Media Rules 2021. In particolare, le aziende contestano la necessità di individuare la fonte originaria delle informazioni diffuse. Tejas Kariya, rappresentante di WhatsApp, ha dichiarato: “Se ci verrà ordinato di infrangere la crittografia, WhatsApp lascerà l’India”.
Le nuove regole introdotte dal governo indiano nel 2021 richiedono che le piattaforme online nominino responsabili della conformità e pubblichino anche rapporti mensili. Tuttavia, la preoccupazione maggiore è dovuta all’obbligo di identificare la “fonte originale” dei messaggi distribuiti, che, secondo i critici, mette a repentaglio la privacy degli utenti.
Vorresti toccare con mano la Cybersecurity e la tecnologia? Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Se sei un ragazzo delle scuole medie, superiori o frequenti l'università, oppure banalmente un curioso di qualsiasi età, il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
I sostenitori del diritto alla privacy notano che il rilascio di tali dati potrebbe violare i diritti fondamentali dei cittadini. WhatsApp, a sua volta, insiste sull’integrità della crittografia end-to-end della corrispondenza, garantendo che il contenuto dei messaggi e dei file multimediali sia noto solo al mittente e al destinatario.
Da parte loro, le autorità indiane sottolineano la necessità di monitorare la diffusione di informazioni false e contrastare l’estremismo. Durante la pandemia di COVID-19, la società indiana ha dovuto affrontare un’ondata su larga scala di materiali falsi e provocatori che rappresentano una minaccia per la sicurezza dei cittadini.
La chiave per risolvere il problema potrebbe essere l’attuazione di una legge sulla protezione dei dati personali in India. Nonostante le lunghe discussioni, nel Paese manca ancora una legge completa sulla privacy dei dati simile a quella dell’Unione Europea.
La legge sulla protezione dei dati personali, approvata dal Parlamento lo scorso anno, attende le regole definitive dopo le elezioni. Una volta entrata in vigore, questa legge potrebbe creare un quadro solido per la protezione dei dati degli utenti e la regolamentazione delle società tecnologiche.
Sabato 3 maggio, un post pubblicato su un canale Telegram legato al gruppo “Mr Hamza” ha rivendicato un cyberattacco ai danni del Ministero della Difesa italiano. Il messaggio, scritto i...
Microsoft ha confermato che il protocollo RDP (Remote Desktop Protocol) consente l’accesso ai sistemi Windows anche utilizzando password già modificate o revocate. L’azienda ha chia...
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente d...
Negli ultimi giorni, NS Power, una delle principali aziende elettriche canadesi, ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha pubblicato degli update all’interno della H...
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006