Redazione RHC : 17 Ottobre 2021 07:37
Un giudice della contea britannica dell’Oxfordshire ha ordinato a un residente locale di pagare più di 100.000 sterline ad una donna la cui casa è stata segnalata dalle sue telecamere di sicurezza, che ha installato sul portico e nel garage per proteggere l’auto dai furti.
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Secondo il Daily Mail, la dottoressa Mary Fairhurst sta facendo causa al suo vicino Jon Woodard per aver filmato con le telecamere CCTV di Ring la sua casa e quindi aver archiviato le immagini della sua proprietà senza il suo consenso.
Secondo la donna, questa è una violazione della legislazione sulla protezione dei dati ed è una molestia. Fairhurst, che ha vissuto accanto a Woodard per vent’anni, ha dovuto lasciare la sua bella casa per trasferirsi in un altro posto a causa del gran numero di dispositivi connessi ad Internet in giro.
Woodard ha ammesso di aver installato quattro telecamere a circuito chiuso dopo che è stato ha avuto un tentativo di furto della sua auto nel 2019, e due di queste telecamere sono non funzionanti come deterrente per i ladri. Tuttavia, il giudice Melissa Clarke si è schierata con il la Fairhurst.
La corte ha stabilito che le immagini catturate del cancello, del giardino e del parcheggio della signora Fairhurst contenevano i suoi dati personali. Dal momento che il vicino non ha fornito sufficiente trasparenza nel trattamento di questi dati, e poi ha ingannato la donna sul funzionamento delle telecamere e su cosa stanno riprendendo, ha violato il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
Il giudice era particolarmente preoccupato sul fatto che la gamma dell’audio catturato dalle telecamere supera la gamma del video, e questo non può in alcun modo essere considerato un mezzo ragionevole per prevenire la criminalità.
A questo proposito, il tribunale ha ordinato a Woodard di inserire dei “lampeggiatori” accanto alla telecamera del campanello della sua casa e accanto alle telecamere nel garage in modo da segnalare la registrazione, inoltre fare in modo che le telecamere non riprendessero il campo visivo del vicino, oltre a disabilitare la funzione di acquisizione del suono.
In risposta all’ingiunzione del tribunale, il produttore di campanelli intelligenti Ring (di proprietà di Amazon) ha esortato i clienti ad avvertire i propri ospiti della sorveglianza audio/video apponendo adesivi di avvertenza su finestre e porte.
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