
Andrea Cavallini : 14 Giugno 2024 09:06
Nel contesto moderno dove è in corso una vera e propria cyberguerra, il concetto di consapevolezza in ambito cybersecurity e l’irrobustimento dei perimetri infrastrutturali è sempre più importante. In questa situazione, gli obiettivi degli attaccanti sono distribuiti tra tutti gli utenti che, utilizzando un semplice PC, accedono a una rete.
Il controllo dell’attività dell’utente e il conseguente monitoring devono essere forti ma devono consentire l’attività senza irrigidimenti eccessivi. Quindi, sorge spontanea la domanda: come si può fare?
Ci sono molti tools utilizzabili per controllare e monitorare le attività degli utenti, suddivisi in soluzioni entreprise e open source: le prime sono le maggiormente stabili, mantenute e supportate in caso di problemi, le seconde sono totalmente libere di essere modificate con implementazioni custom. Ho cercato di pensare un tool che potesse raggruppare i tre principali punti per la sicurezza degli utenti:
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La domanda che mi sono posto prima di affrontare questo tema è stata semplicemente: cosa vorrei che facesse un prodotto per aiutarmi nella mia protezione? In prima battuta dovrebbe essere semplice da usare per tutti, leggero, portabile tra PC diversi e dinamico; dovrebbe inoltre avere un insieme di regole per le detection aggiornato e customizzabile.
Anubi (https://github.com/kavat/anubi) è la mia implementazione come soluzione EDR; è sviluppato in Python ed è disponibile per Linux e Mac (Windows lo sarà a breve); l’installazione è descritta direttamente nel repository e può essere riassunta in:

Durante il primo avvio, sarà chiesto l’inserimento della prima configurazione per:

Anubi è fondamentalmente un ciclo dove le azioni sono distribuite mediante thread specifici, permettendo quindi l’esecuzione parallela dei controlli eseguiti.
Anubi salva i risultati dei propri controlli in modo diretto nei file di logs o nella directory dedicata ai reports. Mette a disposizione anche il proprio sistema di API, usato per garantire l’interazione diretta con il tool senza riavvii superflui e la WebUI aiuta a semplificare la richiesta e il conseguente avvio delle operazioni on-demand.

Il tool si presta ad aiutare dai meno specializzati ai più skillati grazie alla sua dinamicità e personabilità, applicativa e di triggering delle detection mediante regole aggiuntive; risulta leggero, trasportabile tra sistemi ed è una soluzione completamente made in Italy.

Happy hack!
Andrea Cavallini
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