
Redazione RHC : 12 Agosto 2024 15:05
I ricercatori di sicurezza informatica Dennis Giese e Braylynn hanno scoperto che gli aspirapolvere robot e i tosaerba di Ecovacs potrebbero essere strumenti per spiare i loro proprietari.
Una ricerca presentata al Def Con ha dimostrato che gli aggressori possono assumere il controllo dei dispositivi tramite Bluetooth e utilizzare fotocamere e microfoni integrati per la sorveglianza. Inoltre, i problemi di sicurezza individuati consentono di hackerare i dispositivi in pochi secondi.
Secondo un’intervista a TechCrunch, la principale vulnerabilità risiede nella capacità di connettersi al robot tramite Bluetooth fino a una distanza di 130 metri. Gli hacker possono quindi accedere al dispositivo tramite Internet poiché i robot sono connessi al Wi-Fi. Dopo l’hacking, gli aggressori possono controllare il robot, accedere alle mappe delle stanze e accendere telecamere e microfoni.

Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Particolarmente preoccupante è il fatto che la maggior parte dei nuovi modelli Ecovac hanno almeno una fotocamera e un microfono installati e non sono presenti indicatori di attività del dispositivo.
In teoria, alcuni modelli dovrebbero emettere una notifica ogni 5 minuti se la fotocamera è accesa, ma gli hacker possono facilmente eliminare un file con questa impostazione e continuare la sorveglianza senza essere notati.
Inoltre, i ricercatori hanno identificato altri problemi con i dispositivi Ecovacs. Ad esempio, i dati dell’utente rimangono sui server cloud dell’azienda anche dopo la cancellazione dell’account, il che consente ai criminali informatici di mantenere l’accesso al dispositivo. È stato scoperto anche un codice PIN debole sui tosaerba, che viene memorizzato in chiaro e può essere facilmente trovato e utilizzato.
Giese e Braylynn hanno tentato di contattare Ecovacs per segnalare le vulnerabilità riscontrate, ma non hanno ricevuto risposta. Gli esperti hanno espresso seria preoccupazione per il fatto che la società non abbia ancora risolto i problemi, lasciando milioni di utenti in tutto il mondo vulnerabili a potenziali attacchi.
Secondo gli esperti, se almeno uno dei dispositivi studiati venisse violato, gli aggressori potrebbero anche avere accesso ad altri robot Ecovacs situati nelle vicinanze.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.
Redazione
Il MITRE ha reso pubblica la classifica delle 25 più pericolose debolezze software previste per il 2025, secondo i dati raccolti attraverso le vulnerabilità del national Vulnerability Database. Tali...

Un recente resoconto del gruppo Google Threat Intelligence (GTIG) illustra gli esiti disordinati della diffusione di informazioni, mettendo in luce come gli avversari più esperti abbiano già preso p...

All’interno del noto Dark Forum, l’utente identificato come “espansive” ha messo in vendita quello che descrive come l’accesso al pannello di amministrazione dell’Agenzia delle Entrate. Tu...

In seguito alla scoperta di due vulnerabilità zero-day estremamente critiche nel motore del browser WebKit, Apple ha pubblicato urgentemente degli aggiornamenti di sicurezza per gli utenti di iPhone ...

La recente edizione 2025.4 di Kali Linux è stata messa a disposizione del pubblico, introducendo significative migliorie per quanto riguarda gli ambienti desktop GNOME, KDE e Xfce. D’ora in poi, Wa...