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Il mondo delle vulnerabilità del software: come vengono sfruttate, chi le genera e come proteggersi

Redazione RHC : 8 Marzo 2023 08:50

Le vulnerabilità del software rappresentano una minaccia per la sicurezza informatica in quanto possono essere sfruttate dagli hacker per ottenere l’accesso ai sistemi informatici.

Una vulnerabilità del software è una falla in un software che può essere utilizzata dagli attaccanti per compromettere la sicurezza dei dati o il funzionamento del sistema.

Le vulnerabilità del software possono essere causate da una serie di fattori, tra cui errori di programmazione, progettazione di sistema insufficiente, configurazione errata, mancanza di patch e mancata adozione di controlli di sicurezza adeguati.

Mentre nel precedente articolo “Cosa sono i bug di sicurezza. Un viaggio tra PoC, exploit, programmi di bug bounty e lavoro” li abbiamo analizzati più a livello tecnico e dal punto di vista lavorativo, con questo articolo vogliamo porre all’attenzione come difenderci.

Come i criminali informatici sfruttano le vulnerabilità del software

I criminali informatici sfruttano le vulnerabilità del software per ottenere l’accesso non autorizzato ai sistemi informatici. Questo gli consente di danneggiare i dati o i sistemi, rubare informazioni riservate o estorcere denaro dalle vittime.

Esistono diversi modi in cui i criminali informatici possono sfruttare le vulnerabilità del software, tra cui:

  1. Exploit: gli exploit sono programmi o codici malevoli che sfruttano le vulnerabilità del software per eseguire azioni non autorizzate sui sistemi informatici. Ad esempio, un exploit potrebbe consentire a un attaccante di accedere a un sistema senza fornire le credenziali di accesso corrette o di eseguire codice malevolo sul sistema. Gli exploit possono essere creati e venduti sul mercato nero, rendendo facile per i criminali informatici con poca esperienza utilizzarli per condurre attacchi.
  2. Malware: i criminali informatici possono utilizzare il malware per sfruttare le vulnerabilità del software. Il malware può includere virus, worm, trojan e ransomware. Questi programmi malevoli possono essere utilizzati per installare backdoor sui sistemi, rubare informazioni riservate o bloccare l’accesso ai dati e ai sistemi degli utenti. Spesso, i criminali informatici utilizzano il malware per diffondere infezioni su larga scala nei quali sono inseriti gli Exploit visti al punto precedente;
  3. Phishing: i criminali informatici possono sfruttare le vulnerabilità del software per condurre attacchi di phishing. Ad esempio, possono creare una pagina web falsa che sembra simile a quella di un sito web legittimo e utilizzare la vulnerabilità del software per convincere le vittime a fornire le proprie credenziali di accesso o altre informazioni sensibili;
  4. Denial of Service (DoS): i criminali informatici possono utilizzare le vulnerabilità del software per condurre attacchi DoS e DDoS, ovvero sovraccaricare i sistemi con traffico di rete in modo che diventino inutilizzabili. Questo tipo di attacco può causare gravi danni alle aziende e alle organizzazioni che dipendono dai propri sistemi informatici.

I criminali informatici sfruttano le vulnerabilità del software per condurre una vasta gamma di attacchi informatici. Utilizzano gli exploit per sfruttare le vulnerabilità del software e accedere ai sistemi, il malware per installare backdoor sui sistemi e rubare informazioni, il phishing per rubare le credenziali di accesso e il DoS per sovraccaricare i sistemi.

Le organizzazioni devono essere consapevoli di questi rischi e adottare misure di sicurezza adeguate per mitigare il rischio di vulnerabilità del software.

Come vengono generate le vulnerabilità del software

Le vulnerabilità del software possono essere generate per diversi motivi, tra i quali:

  1. Errori di progettazione: le vulnerabilità del software possono essere generate quando il software è progettato in modo non sicuro. Ad esempio, potrebbe essere stata utilizzata una crittografia debole o potrebbero essere stati omessi controlli sugli input per prevenire l’iniezione di codice malevolo;
  2. Errori di codifica: le vulnerabilità del software possono essere generate durante la scrittura del codice. Ad esempio, un programmatore potrebbe avere commesso un errore di programmazione come l’accesso a una variabile senza verificarne la validità, creando così di fatto una vulnerabilità che potrebbe essere utilizzata da un attaccante;
  3. Problemi di manutenzione: le vulnerabilità del software possono essere generate durante la manutenzione del software. Ad esempio, una patch di sicurezza potrebbe essere stata applicata in modo errato, creando una nuova vulnerabilità nel software.
  4. Dipendenze di terze parti: il software spesso utilizza librerie e framework sviluppati da terze parti. Se queste librerie contengono vulnerabilità, il software che le utilizza potrebbe ereditare tali vulnerabilità.
  5. Cambiamenti nel contesto operativo: i cambiamenti nel contesto operativo possono creare nuove vulnerabilità del software. Ad esempio, un cambiamento nel sistema operativo o nella configurazione di rete può esporre vulnerabilità che non erano presenti in precedenza.

Inoltre, i criminali informatici possono cercare di scoprire le vulnerabilità del software utilizzando tecniche come l’analisi statica del codice, l’analisi dinamica del software e l’ingegneria inversa. Una volta scoperte le vulnerabilità, possono essere utilizzate per condurre attacchi informatici contro quello specifico software, utilizzando exploit oppure inserendo tali exploit all’interno di malware.

Quali gli accorgimenti per avere un software sempre aggiornato

Tuttavia, ci sono alcune misure che le organizzazioni possono adottare per mitigare il rischio di vulnerabilità del software. Ad esempio, possono:

  1. Utilizzare software sicuro: è importante che le organizzazioni utilizzino software sicuro e aggiornato. Ciò include utilizzare software che sia stato progettato e testato in modo sicuro e che sia regolarmente aggiornato con patch di sicurezza;
  2. Applicare le patch di sicurezza: è importante che le organizzazioni applichino le patch di sicurezza non appena sono disponibili. Ciò aiuta a garantire che i sistemi siano protetti dalle vulnerabilità note;
  3. Implementare controlli di sicurezza adeguati: le organizzazioni devono implementare controlli di sicurezza adeguati per garantire che i sistemi siano protetti da attacchi informatici. Ciò può includere controlli di accesso, autenticazione, crittografia e monitoraggio.
  4. Eseguire test di sicurezza: le organizzazioni devono eseguire test di sicurezza regolari per identificare le vulnerabilità del software e altre minacce alla sicurezza informatica. Ciò può includere test di penetrazione, test di vulnerabilità e revisioni del codice.
  5. Introdurre una corretta protezione perimetrale: è possibile utilizzare strumenti come i web application firewall (WAF) per poter evitare che un determinato exploit possa raggiungere il software e generare di fatto un incidente di sicurezza. Anche se i WAF risultano oggi fondamentali, non occorre demandare tutta la sicurezza a questi prodotti, in quanto esistono molti modi per bypassarli.

In conclusione, le vulnerabilità del software rappresentano una minaccia significativa per la sicurezza informatica. Tuttavia, le organizzazioni possono mitigare il rischio di vulnerabilità del software adottando misure di sicurezza adeguate. Ciò include l’utilizzo di software sicuro, l’applicazione delle patch di sicurezza, l’implementazione dei controlli di sicurezza adeguati e l’esecuzione di test di sicurezza regolari.

L’importanza di un processo di Patch Management all’interno di una azienda

Il processo di patch management è un aspetto fondamentale della sicurezza informatica in qualsiasi organizzazione. Si tratta di un processo che si occupa di identificare, valutare, testare e applicare le patch di sicurezza per i sistemi operativi, le applicazioni software e gli altri componenti del sistema informatico dell’azienda.

Ecco alcune ragioni per cui il patch management è così importante:

  1. Protezione contro le vulnerabilità: le patch di sicurezza sono rilasciate per correggere le vulnerabilità che possono essere sfruttate dagli attaccanti per infiltrarsi nei sistemi informatici dell’organizzazione. Un processo di patch management efficace garantisce che le patch di sicurezza vengano applicate tempestivamente, minimizzando così il rischio di violazioni della sicurezza.
  2. Conformità normativa: molte normative e standard di sicurezza, come il GDPR o l’ISO 27001, richiedono alle organizzazioni di applicare le patch di sicurezza entro un certo periodo di tempo. Un processo di patch management ben strutturato aiuta le organizzazioni a soddisfare queste richieste e a mantenere la conformità normativa.
  3. Prestazioni migliori: le patch di sicurezza non correggono solo le vulnerabilità, ma possono anche migliorare le prestazioni dei sistemi e delle applicazioni. Un processo di patch management che garantisce l’applicazione regolare di queste patch può quindi contribuire a migliorare l’efficienza dell’infrastruttura IT dell’organizzazione.
  4. Risparmio di tempo e risorse: un processo di patch management ben strutturato può aiutare a risparmiare tempo e risorse. L’automazione dei processi di identificazione, valutazione e applicazione delle patch può ridurre il carico di lavoro dei team IT, consentendo loro di concentrarsi su attività a valore aggiunto per l’organizzazione.

In sintesi, un processo di patch management efficace aiuta le organizzazioni a ridurre il rischio di violazioni della sicurezza, mantenere la conformità normativa, migliorare le prestazioni dei sistemi e risparmiare tempo e risorse.

Redazione
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