Attacchi ransomware e il silenzio degli indecenti
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
UtiliaCS 970x120
320x100 Itcentric
Attacchi ransomware e il silenzio degli indecenti

Attacchi ransomware e il silenzio degli indecenti

Stefano Gazzella : 28 Settembre 2022 08:00

Autore: Stefano Gazzella

Un attacco ransomware è un’evenienza oramai tutt’altro che remota, considerata la frequenza con cui organizzazioni pubbliche e privati si trovano a dover fare i conti con il data breach realizzato sia dall’indisponibilità che dall’esfiltrazione di dati personali.

In caso di successiva pubblicazione, inoltre, si realizza l’ulteriore minaccia della diffusione dei dati con il più elevato elemento di rischio associato alla circostanza di perdita della confidenzialità.


Nuovo Fumetto Betti

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? 
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? 
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. 
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Fin troppo spesso l’informazione che viene fornita agli interessati tanto nell’ipotesi che si ritenga ricorrere l’ipotesi di rischio elevato che impone una comunicazione ai sensi dell’art. 34 GDPR o meno, è la notizia del blocco dei sistemi con indisponibilità temporanea in tutto o in parte dei servizi, di una tempestiva denuncia presentata alle autorità competenti e dell’aver notificato il data breach al Garante Privacy.

Ovviamente accompagnando il tutto con una rassicurazione circa i lavori in corso per il ripristino operativo dei sistemi e le investigazioni sull’incidente di sicurezza occorso.

Ebbene, tale azione si rivela insufficiente in un’ottica di tutela sostanziale degli interessati coinvolti dalla violazione ed è ancor più grave nel caso in cui ricorra l’obbligo di cui all’art. 34 GDPR che indica “almeno le informazioni e le misure” che già sono state rese note all’autorità di controllo provvedendo alla notifica entro le 72 ore prescritte dall’art. 33 GDPR.

Fornire agli interessati anche mediante pubblicazione sul portale web o sui canali social un punto di contatto presso cui ottenere informazioni, descrivere le probabili conseguenze della violazione dei dati personali e le misure di mitigazione adottate può consentire loro di provvedere in autonomia all’adozione di cautele per contrastare i pericoli e soprattutto prevenire rischi ulteriori.

Al contrario, viene mantenuto uno stato di carente consapevolezza circa gli impatti del data breach proprio presso i soggetti che la norma stessa in materia di protezione dei dati personali è destinata a tutelare.

Nel momento in cui la violazione diventa oggetto di notizia, si può assistere a tre differenti linee d’azione. Decenza suggerisce che si possa produrre un comunicato mediante cui rendere le informazioni omesse fino a tale momento, evenienza riscontrata in virtuosità pur tardive. Indecenza esige invece che il silenzio perduri, nella speranza che l’evento si diluisca fintanto che non faccia più notizia nonostante la pubblicazione dei dati nel dark web.

Ancor peggio c’è infine la scelta sciagurata che fa guardare al proverbio per cui il silenzio è d’oro e la parola d’argento per cui sarebbe stato preferibile tacere.

Non solo non vengono rese informazioni, ma si svolgono tentativi maldestri di damage control diretti a colpevolizzare chi fa divulgazione responsabile e tendono a sminuire l’accaduto. Questa azione non va a tutela della reputazione dell’organizzazione colpita dal ransomware e contribuisce a generare confusione sull’accaduto.

Confusione che, alla pari del silenzio, costa. E il conto lo pagano gli interessati.

Immagine del sitoStefano Gazzella
Privacy Officer e Data Protection Officer, è Of Counsel per Area Legale. Si occupa di protezione dei dati personali e, per la gestione della sicurezza delle informazioni nelle organizzazioni, pone attenzione alle tematiche relative all’ingegneria sociale. Responsabile del comitato scientifico di Assoinfluencer, coordina le attività di ricerca, pubblicazione e divulgazione. Giornalista pubblicista, scrive su temi collegati a diritti di quarta generazione, nuove tecnologie e sicurezza delle informazioni.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Una richiesta e il server è tuo! Il bug critico di React Server ha bisogno di patch immediate
Di Redazione RHC - 04/12/2025

Sviluppatori e amministratori di tutto il mondo stanno aggiornando urgentemente i propri server a seguito della scoperta di una vulnerabilità critica in React Server, che consente agli aggressori di ...

Immagine del sito
CTI e Dark Web: qual è il confine invisibile tra sicurezza difensiva e reato penale?
Di Paolo Galdieri - 04/12/2025

Il panorama della sicurezza informatica moderna è imprescindibile dalla conoscenza della topografia del Dark Web (DW), un incubatore di contenuti illeciti essenziale per la criminalità organizzata. ...

Immagine del sito
CISA: Guida per l’integrazione sicura dell’AI nella tecnologia operativa (OT)
Di Redazione RHC - 04/12/2025

Dalla pubblicazione pubblica di ChatGPT nel novembre 2022, l’intelligenza artificiale (AI) è stata integrata in molti aspetti della società umana. Per i proprietari e gli operatori delle infrastru...

Immagine del sito
l nuovo Re dei DDoS è qui! 69 secondi a 29,7 terabit mitigati da Cloudflare
Di Redazione RHC - 03/12/2025

Un servizio di botnet chiamato Aisuru, offre un esercito di dispositivi IoT e router compromessi, per sferrare attacchi DDoS ad alto traffico. In soli tre mesi, la massiccia botnet Aisuru ha lanciato ...

Immagine del sito
Dentro a Lazarus! Il falso candidato che ha ingannato i cyber-spioni nordcoreani
Di Redazione RHC - 03/12/2025

Un’indagine congiunta di BCA LTD, NorthScan e ANY.RUN ha svelato uno degli schemi di hacking più segreti della Corea del Nord. Con il pretesto di un reclutamento di routine, il team ha monitorato c...