Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
970x120
320×100
Attacco a Colonial Pipeline: le “lesson learned”.

Attacco a Colonial Pipeline: le “lesson learned”.

Redazione RHC : 20 Agosto 2021 15:58

Lo scorso maggio, l’oleodotto Colonial, che trasporta petrolio per 5.500 km dal sud all’est degli Stati Uniti, è stato colpito da un attacco informatico su larga scala contro le infrastrutture di approvvigionamento petrolifero in Nord America. I criminali informatici del gruppo DarkSide sono riusciti ad accedere ai sistemi aziendali utilizzando ransomware con cui hanno rubato e bloccato 100 GB di dati.

Questo incidente ha avuto diverse conseguenze: la prima, e anche la più diretta, è stata che l’azienda è stata costretta a interrompere temporaneamente l’approvvigionamento del gasdotto fino al ripristino dei suoi sistemi informatici. Questa interruzione ha provocato carenze di carburante che hanno colpito le compagnie di trasporto e persino l’aeroporto internazionale di Charlotte-Douglas nella Carolina del Nord.

Poi ha avuto un impatto più profondo in quanto ha generato una risposta diretta da parte della Casa Bianca: il Presidente degli Stati Uniti ha dovuto fare i conti con l’incidente dichiarando lo stato di emergenza nella zona colpita. E oltre a ciò, ha anche fornito un argomento per il suo recente “Ordine esecutivo sul miglioramento della sicurezza informatica della nazione”.

Quando l’ordine esecutivo è stato pubblicato a maggio, abbiamo evidenziato in un post sul blog che, sebbene affronti più aree della sicurezza informatica, l’adozione di un approccio “Zero-Trust” e l’autenticazione a più fattori sono due aspetti di notevole importanza. E quest’ultimo ha svolto un ruolo particolarmente importante nell’attacco informatico a Colonial Pipeline.

Le VPN

Infatti, Indagini approfondite hanno suggerito che il vettore di ingresso utilizzato dal gruppo DarkSide per introdurre il proprio malware, è stata la rete VPN di Colonial. Va notato che, a causa dell’aumento dell’utilizzo da parte degli utenti che lavorano da casa durante la pandemia, le VPN sono diventate un obiettivo più frequente per gli hacker .

Gli analisti ritengono che i malintenzionati hanno ottenuto l’accesso tramite password precedentemente trapelate e pubblicate sul Dark Web. Ritengono che solo una delle password trapelate avrebbe potuto essere sufficiente per ottenere l’accesso, poiché nessuna di esse era protetta da un dispositivo di autenticazione a più fattori. Questa doppia verifica (tramite dispositivo mobile o altri metodi) avrebbe ridotto notevolmente le possibilità che una password ancora attiva, come quelle oggetto della fuga di notizie, venisse utilizzata da qualcuno esterno all’azienda.

D’altra parte, nonostante l’accesso ai sistemi IT per introdurre il ransomware, gli analisti non hanno trovato prove che l’attacco abbia raggiunto i sistemi OT che controllano direttamente le strutture industriali. Ciò non toglie nulla alla gravità dell’incidente, perché, sebbene questo non fosse l’obiettivo originario degli hacker, le operazioni sono state in pratica compromesse.

L’Autenticazione a più fattori

Colonial non è l’unica organizzazione la cui infrastruttura critica è stata colpita da un massiccio attacco informatico quest’anno, ma è stato l’incidente che ha avuto l’impatto maggiore. Ha inoltre evidenziato le carenze della sicurezza informatica del settore in aree come il controllo dell’autorizzazione all’accesso.

Gli MSP e i team IT devono quindi implementare una rigorosa policy in materia di password per l’accesso alle infrastrutture critiche, che deve coprire tutti i sistemi e includere l’autenticazione a più fattori per ogni snodo di accesso, non è facile per i team gestire tutti i permessi, le password e l’autenticazione per un gran numero di dipendenti utilizzando metodi o soluzioni software tradizionali.

Esistono infatti moltissime soluzioni che consentono di aiutare gli Addetti IT nella gestione delle credenziali, ma è importante conoscere questo problema in modo da inserire nella progettazione dei nuovi sistemi un modello zerotrust, oltre all’autenticazione a più fattori.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Il Consiglio Supremo di Difesa Italiano discute sulla minacce ibride e digitali in Italia e Europa
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Il Consiglio Supremo di Difesa, si è riunito recentemente al Quirinale sotto la guida del Presidente Sergio Mattarella, ha posto al centro della discussione l’evoluzione delle minacce ibride e digi...

Immagine del sito
Tanti auguri Windows! 40 anni di storia dei sistemi operativi e non sentirli
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Esattamente 40 anni fa, il 20 novembre 1985, Microsoft rilasciò Windows 1.0, la prima versione di Windows, che tentò di trasformare l’allora personal computer da una macchina con una monotona riga...

Immagine del sito
Giornata Mondiale dell’Infanzia: I bambini vivono nel digitale, ma il digitale non è stato progettato per loro
Di Simone D'Agostino - 20/11/2025

Oggi ricorre la Giornata Mondiale dell’Infanzia, fissata dall’ONU il 20 novembre per ricordare due atti fondamentali: la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo del 1959 e, trent’anni dopo, la C...

Immagine del sito
Veeam lancia Data Platform v13 e ridefinisce lo standard per la cyber resilienza e la protezione avanzata dei dati
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Con nuove funzionalità per anticipare le minacce e accelerare il ripristino grazie a sicurezza di nuova generazione, approfondimenti forensi e automazione intelligente, Veeam lancia anche la Universa...

Immagine del sito
Che la caccia abbia inizio! Il bug critico su 7-Zip mette milioni di utenti a rischio
Di Redazione RHC - 20/11/2025

Milioni di utenti sono esposti al rischio di infezioni da malware e compromissione del sistema a causa dello sfruttamento attivo da parte degli hacker di una vulnerabilità critica di esecuzione di co...