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Azzasec colpisce la Croce Rossa Australiana con un attacco DDoS

Raffaela Crisci : 31 Luglio 2024 16:19

Recentemente, la Croce Rossa Australiana è stata vittima di un attacco informatico di tipo DDoS rivendicato dal gruppo hacker AzzaSec. La Croce Rossa Australiana è una delle più importanti organizzazioni del suo genere, con un ruolo fondamentale nel fornire assistenza in situazioni di emergenza e nel supporto alla comunità.

Dettagli attacco

AzzaSec ha annunciato l’attacco attraverso i social media, diffondendo un messaggio che includeva un link dove verificare l’effettivo successo dell’operazione. L’attacco ha compromesso i sistemi dell’organizzazione, mettendo a rischio l’operatività del servizio.

L’attacco potrebbe aver causato interruzioni nei servizi essenziali offerti con ripercussioni sulle operazioni di soccorso e assistenza, e l’incidente potrebbe erodere la fiducia dei donatori e dei partner nei confronti della Croce Rossa.

Ma perché proprio la Croce Rossa?


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AzzaSec ha riportato nella nostra intervista che “Noi non siamo criminali informatici. Noi siamo hacktivisti! Abbiamo una motivazione a quello che facciamo è aiutare i nostri fratelli Palestinesi e Russi”.

In effetti l’attacco ad una struttura sanitaria sembra stonare con quello che è il manifesto hacktivista dei “Cult Of The Dead Cow”, ritenuto universalmente la sacra bibbia dell’hacktivismo cibernetico.

Perchè gli hacker di AzzaSec prendono di mira società così critiche? La Croce Rossa è un obiettivo particolarmente allettante per diversi motivi:

  • Vastità dei dati: Gestisce un enorme volume di dati sensibili, inclusi dati personali, finanziari e sanitari.
  • Rilevanza sociale: Un attacco alla Croce Rossa ha un impatto mediatico molto forte, aumentando la visibilità dell’attaccante.
  • Scarsa protezione: Le organizzazioni umanitarie, pur svolgendo un ruolo cruciale, spesso dispongono di risorse limitate per la sicurezza informatica.

Conclusioni

L’attacco alla Croce Rossa Australiana sottolinea l’importanza di una maggiore consapevolezza e di una maggiore attenzione alla sicurezza informatica in tutti i settori, compreso quello umanitario. Solo attraverso una solida collaborazione tra organizzazioni, governi e esperti di cybersecurity sarà possibile affrontare efficacemente le crescenti minacce cibernetiche.

Raffaela Crisci
Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab. Ingegnere informatico laureata con lode presso l'Università degli Studi del Sannio, con specializzazione in Cyber Security. Esperta in Cyber Threat Intelligence con esperienza in una multinazionale leader del settore. Forte disciplina e capacità organizzative sviluppate attraverso lo sport

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