
I sistemi IT dell’impianto nucleare di Sellafield nel Regno Unito sono stati violati. Un’indagine del Guardian ha scoperto che i dipendenti senior dello stabilimento nascondevano abitualmente informazioni sugli attacchi.
Non è noto quando i sistemi siano stati compromessi per la prima volta, ma le prime violazioni sono state scoperte nel 2015. Nelle reti di Sellafield è stato scoperto del malware dormiente che ancora oggi può essere utilizzato a scopo di spionaggio.
Gli hacker potrebbero aver avuto accesso ai materiali più sensibili della struttura. L’intera portata dei dati persi e dei rischi attuali per i sistemi rimane sconosciuta a causa dell’incapacità di Sellafield di allertare tempestivamente le autorità di regolamentazione.
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Dall’indagine è inoltre emerso che la struttura soffriva di carenze di sicurezza informatica a lungo termine. Nel 2013 è stato scoperto l’accesso esterno ai server di Sellafield, cosa che ha suscitato serie preoccupazioni. Secondo le fonti, Sellafield non soddisfa elevati standard di sicurezza informatica ed è attualmente sottoposta a un maggiore controllo normativo.

Sellafield è uno degli impianti nucleari più pericolosi al mondo, situato su un’area di 6 km quadrati sulla costa della Cumbria e contiene le più grandi riserve di plutonio del pianeta, nonché una grande discarica di scorie nucleari derivanti da programmi di armamenti e decenni di produzione di energia nucleare.
La struttura è sorvegliata dalla polizia armata e ospita documenti di pianificazione di emergenza in caso di attacco o disastro straniero. L’Ufficio per la regolamentazione nucleare (ONR) ha confermato che Sellafield non soddisfaceva gli standard di sicurezza informatica, ma ha rifiutato di commentare fughe di dati o accuse di insabbiamenti.
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