Redazione RHC : 22 Agosto 2024 13:35
Cisco ha espresso preoccupazione per la bozza della convenzione internazionale sulla criminalità informatica delle Nazioni Unite, affermando che il documento deve essere migliorato prima di essere messo ai voti.
Il Trattato Globale sulla criminalità informatica è stato proposto dalla Russia nel 2017, il suo obiettivo principale è quello di sviluppare standard globali relativi al problema dei crimini informatici transnazionali.
Da quando sono iniziati i lavori sul trattato nel 2019, la comunità internazionale non ha raggiunto un consenso sulle sue necessità e sui suoi obiettivi. Nonostante tutti i dubbi, l’accordo è stato adottato dopo 3 anni di negoziati, conclusisi con una sessione di due settimane.
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Tuttavia, organizzazioni per i diritti umani come Human Rights Watch (HRW) e Electronic Frontier Foundation ( EFF ) hanno criticato il Trattato per essere eccessivamente ampio nel linguaggio e potrebbe essere utilizzato per perseguitare i cittadini che esprimono opinioni discutibili.
Preoccupante è anche la clausola sulla privacy, che consente agli Stati di richiedere dati ai fornitori senza informare i cittadini.
Anche l’organizzazione britannica per i diritti umani Article 19 teme che un linguaggio così vago possa ostacolare la ricerca legittima sulla sicurezza informatica, poiché i professionisti potrebbero temere di essere perseguiti.
Eric Wenger, direttore senior delle politiche tecnologiche di Cisco, ha fatto eco a queste preoccupazioni, affermando che la convenzione, piuttosto che concentrarsi su specifici crimini informatici, mira a frenare in modo più ampio l’uso delle reti di computer per diffondere informazioni indesiderate. Secondo Wenger ciò è contrario ai principi della libertà di parola e richiede modifiche.
Cisco non è contraria alla creazione di una convenzione internazionale sulla criminalità informatica, ma ritiene che dovrebbe proteggere i diritti umani e lo stato di diritto. Nella sua forma attuale, il documento, secondo la società, non fornisce una tutela sufficiente a tali principi.
Sabato 3 maggio, un post pubblicato su un canale Telegram legato al gruppo “Mr Hamza” ha rivendicato un cyberattacco ai danni del Ministero della Difesa italiano. Il messaggio, scritto i...
Microsoft ha confermato che il protocollo RDP (Remote Desktop Protocol) consente l’accesso ai sistemi Windows anche utilizzando password già modificate o revocate. L’azienda ha chia...
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente d...
Negli ultimi giorni, NS Power, una delle principali aziende elettriche canadesi, ha confermato di essere stata vittima di un attacco informatico e ha pubblicato degli update all’interno della H...
1° Maggio, un giorno per onorare chi lavora, chi lotta per farlo in modo dignitoso e chi, troppo spesso, perde la vita mentre svolge la propria mansione. Nel 2025, l’Italia continua a pian...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006