Redazione RHC : 9 Dicembre 2022 16:10
Il meccanismo COVID-bit è semplice. Un malware installato su un computer genera delle radiazioni elettromagnetiche nell’intervallo di frequenza di 0-60 kHz, che poi vengono captate da un ricevitore situato a una distanza di 2 m, che può essere uno smartphone con una antenna da 1 dollaro.
La tecnologia COVID-bit è stata sviluppata quest’anno ed è stato progettato per superare le reti Air Gap, quelle reti completamente scollegate dall’internet globale che sono spesso utilizzate in infrastrutture critiche.
Le reti con air gap, nonostante il loro elevato livello di isolamento, possono essere compromesse in vari modi. Conosciamo gli attacchi con le unità USB (un caso reale è stato il malware Stuxnet) oppure da un attacco alla catena di approvigionamento.
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Poiché i sistemi isolati non sono connessi a Internet, l’aggressore deve sviluppare un metodo speciale per fornire le informazioni rubate come in questo caso.
COVID-bit è un attacco “covert channel” utilizzato dal malware per trasmettere dati utilizzando la radiazione EM da un alimentatore a modalità commutata (SMPS) e la codifica a spostamento di frequenza (FSK) per codificare i dati binari.
“Regolando il carico di lavoro della CPU, è possibile controllarne il consumo energetico e quindi controllare la frequenza di commutazione istantanea del componente SMPS”
spiega il Dr. Guri.
L’EMP può essere rilevato a distanza utilizzando antenne da 1 dollaro che possono essere collegate al jack audio da 3,5 mm del telefono per acquisire segnali a bassa frequenza con una larghezza di banda di 1000 bps. Le emissioni vengono quindi demodulate per estrarre i dati. Allo stesso tempo, il codice dannoso non richiede privilegi elevati e può essere eseguito da una macchina virtuale.
La valutazione della velocità dei dati mostra che le sequenze di tasti possono essere acquisite quasi in tempo reale e l’esfiltrazione di indirizzi IP e MAC richiede tra 0,1 e 16 secondi, a seconda della velocità dei dati.
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