Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Deepfake: le persone comprendono i pericoli ma continuano a condividerli.

Redazione RHC : 12 Aprile 2021 17:13

Sulle pagine di RHC ne abbiamo parlato diverse volte, della pericolosità dei DeepFake.

I deepfake stanno diventando sempre più pervasivi, con l’emergere di nuovi strumenti per rendere la creazione di materiale multimediale falso alla portata di molti di noi.

In effetti, sono così diffusi i deepfake, che Microsoft ha rilasciato un nuovo strumento software per aiutare gli utenti a identificare i media che sono stati manipolati. Eppure, li condividiamo felicemente anche se sappiamo che sono falsi perchè ci fanno tanto ridere.

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Di seguito uno tra i primi deepfake che riportava la regina Elisabetta ballare sopra un tavolino.

Oppure Tom Cruise, che inciampa, così realisticamente che ci fa fare delle grasse risate.

Oggi con un computer con qualche GPU a bordo, utilizzando sistemi basati sull’intelligenza artificiale, puoi fare cose veramente impensate qualche anno fa mentre il fenomeno del deepfake, sembra destinato a corrompere, ingannare e minacciare la società di oggi in modo terribile in molti settori.

A distanza di pochi anni, i primi software per i deepfake iniziano a circolare come DeepFaceLab (software opensource che utilizza TensorFlow di Google) oppure come FaceSwap, per la generazione di facce non reali.

Ma come si fa un video deepfake? Oggi con una forte supervisione umana.

Vengono infatti estratti i volti dai video clip sia per il soggetto di origine che per il soggetto di destinazione con un numero medio di 5-10.000 immagini e ripuliti dalle corrispondenze non pertinenti.

Successivamente tali immagini alimentano una rete “GAN” (Generative adversarial network) su hardware multi-GPU e le maschere generate consentono la sovrapposizione dei due volti.

Ma software come “Video Authenticator può analizzare una foto o un video per fornire una percentuale di possibilità, o un punteggio di affidabilità, che il supporto sia stato manipolato artificialmente”, ha affermato Microsoft in un post sul suo blog.

“Nel caso di un video, può fornire questa percentuale in tempo reale su ogni fotogramma durante la riproduzione del video. Funziona rilevando il confine di fusione degli elementi deepfake e sottili dissolvenza o scala di grigi che potrebbero non essere rilevabili dall’occhio umano”.

Questa tecnologia è stata originariamente sviluppata da Microsoft Research in coordinamento con il team Responsible AI di Microsoft e il Comitato Microsoft AI, Ethics and Effects in Engineering and Research (AETHER), che è un comitato consultivo di Microsoft che aiuta a garantire che la nuova tecnologia sia sviluppata e messa in campo. in modo responsabile.

Video Authenticator è stato creato utilizzando un set di dati pubblici di Face Forensic ++ ed è stato testato sul set di dati DeepFake Detection Challenge, entrambi modelli leader per l’addestramento e il test delle tecnologie di rilevamento deepfake.

Nonostante tali strumenti ci aiutino a identificare meglio i deepfake online, ci sono ancora preoccupazioni, tuttavia, condividiamo felicemente video e immagini anche quando sappiamo che sono falsi.

Questo è stato il terribile avvertimento lanciato da una nuova ricerca della Nanyang Technological University (NTU) di Singapore, che ha scoperto che, nonostante le persone siano sempre più consapevoli dell’esistenza dei deepfake, condividevano comunque tali contenuti sui social network.

E questo è ovviamente una stortura e un fenomeno altamente preoccupante.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Dentro la mente di LockBit: profilazione criminologica di un gruppo ransomware “aziendale”

Nel mondo del cybercrime moderno, dove le frontiere tra criminalità e imprenditoria si fanno sempre più sfumate, il gruppo ransomware LockBit rappresenta un caso di studio affascinante. Atti...

Più le AI diventano come noi, più soffriranno di Social Engineering? Il caso di Copilot che preoccupa

Microsoft 365 Copilot è uno strumento di intelligenza artificiale integrato in applicazioni Office come Word, Excel, Outlook, PowerPoint e Teams. I ricercatori hanno recentemente scoperto che lo ...

CVE-2025-32710: La falla zero-click nei servizi RDP che può causare la totale compromissione del tuo server

Una vulnerabilità di sicurezza critica nei Servizi Desktop remoto di Windows, monitorata con il codice CVE-2025-32710, consente ad aggressori non autorizzati di eseguire codice arbitrario in...

RHC Intervista GhostSec: l’hacktivismo tra le ombre del terrorismo e del conflitto cibernetico

Ghost Security, noto anche come GhostSec, è un gruppo hacktivista emerso nel contesto della guerra cibernetica contro l’estremismo islamico. Le sue prime azioni risalgono alla fase success...

Arriva PathWiper! Il nuovo malware che devasta le infrastrutture critiche in Ucraina

Gli analisti di Cisco Talos hanno segnalato che le infrastrutture critiche in Ucraina sono state attaccate da un nuovo malware che distrugge i dati chiamato PathWiper. I ricercatori scrivono...