Stefano Gazzella : 28 Novembre 2024 19:48
L’edizione 2024 del Digital Security Festival ha portato i racconti di più esperienze con il comune denominatore della sicurezza cyber in tutto il Nordest, parlando a cittadini, imprenditori e professionisti di come la tecnologia sia – o meglio: debba essere – comunque al servizio dell’uomo. Da qui il tema di “Umanocentrico per natura” che ha saputo caratterizzare 10 incontri in presenza e 4 online.
Marco Cozzi, Presidente del Digital Security Festival 2024, si è reso disponibile per un’intervista dopo la conclusione del Festival offrendoci un feedback ma soprattutto un’anteprima del prossimo futuro.
Com’è andata la sesta edizione del Digital Security Festival?
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È stata un’edizione straordinaria, che ha superato ogni aspettativa. Dal 18 ottobre all’8 novembre, il Festival ha coinvolto un pubblico incredibilmente vasto, con oltre 1.000 partecipanti agli eventi fisici e online. Abbiamo avuto 10 tappe in presenza, toccando le Province di Udine, Trieste, Treviso, Padova e Vicenza, oltre a quattro eventi online, con la partecipazione di più di 50 relatori, tra esperti nazionali e internazionali. È stato emozionante vedere studenti, imprenditori e cittadini unirsi a noi per discutere temi cruciali come la sicurezza digitale e l’intelligenza artificiale.
Quali sono stati i momenti più significativi di questa edizione?
Uno dei momenti più emozionanti è stato sicuramente l’annuncio dell’onorevole Walter Rizzetto sull’approvazione della legge che introdurrà la sicurezza sul lavoro nelle scuole, fatto davanti a centinaia di studenti a Udine. È stato anche entusiasmante l’annuncio della collaborazione del Festival con le Olimpiadi Italiane di Informatica. Ogni incontro è stato unico: a Trieste abbiamo affrontato l’importanza delle normative europee come la NIS2, mentre a Padova abbiamo discusso degli impatti futuri dell’intelligenza artificiale e del computer quantistico. La chiusura a Vicenza, in una location storica, ha offerto un’esperienza speciale, con interventi di relatori di altissimo livello.
Qual è stato il tema principale di questa edizione?
Il tema “Umanocentrico per natura” è stato il filo conduttore. Abbiamo voluto mettere al centro il ruolo dell’essere umano nell’evoluzione tecnologica, ispirandoci alla prima legge della robotica di Isaac Asimov. La tecnologia deve essere un mezzo per migliorare la vita delle persone, non un fine in sé. Questo approccio ha stimolato riflessioni profonde, puntando sull’importanza dell’etica e dell’equilibrio tra progresso tecnologico e necessità umane.
Quanto è stato importante il contributo del direttivo e dei partner del Festival?
Fondamentale. Voglio ringraziare il nostro direttivo, composto da Gabriele Gobbo, Sonia Gastaldi, Luigi Gregori e Davide Bazzan, per il loro impegno e la loro passione. Ogni membro ha dato un contributo essenziale per rendere il Festival quello che è oggi: un punto di riferimento per la cultura della sicurezza digitale. Inoltre, il supporto dei nostri partner e sponsor è stato determinante per il successo e il sostentamento dell’evento
Quali sono i prossimi obiettivi per il Digital Security Festival?
Il futuro è entusiasmante. Con la trasformazione in Associazione di Promozione Sociale (APS), possiamo espandere le nostre attività e raggiungere tutta l’Italia e pensare anche all’estero. Inoltre abbiamo gettato le basi per studiare un protocollo con il Consiglio per la Parità di Genere, volto al contrasto al divario di genere nelle aree Stem. Il nostro obiettivo è continuare a diffondere la cultura digitale e rafforzare il legame tra tecnologia, etica e umanità, creando un ecosistema digitale più sicuro e inclusivo per tutti.
Siamo solo all’inizio di un percorso che mira a unire tecnologia e umanità in modo responsabile e sostenibile.
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