Diicot brute: un malware Linux per mining Monero è attivo.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Ancharia Desktop 1 1
Banner Ransomfeed 320x100 1
Diicot brute: un malware Linux per mining Monero è attivo.

Diicot brute: un malware Linux per mining Monero è attivo.

18 Luglio 2021 07:01

Una cyber-gang che probabilmente ha sede in Romania sta utilizzando un inedito SSH brute-forcer soprannominato “Diicot brute” per decifrare le password su macchine basate su Linux con password deboli.

Lo scopo della campagna è principalmente quello di distribuire il malware per minare Monero, hanno affermato i ricercatori di Bitdefender in un rapporto pubblicato mercoledì, anche se il kit potrebbe consentire loro di tentare altri tipi di attacchi.

I ricercatori hanno affermato di aver collegato il gruppo ad almeno due botnet DDoS (Distributed Denial-of-Service): una variante della botnet DDoS DemonBot basata su Linux chiamata “chernobyl” e un bot IRC Perl.

Il cryptojacking fa da scorciatoia per arrivare al bottino.

“Come tutti sapete, il mining di criptovalute è lento e noioso, ma può andare veloce quando si utilizzano più sistemi. Possedere più sistemi per il mining non è economico, quindi gli aggressori cercano la soluzione migliore: compromettere i dispositivi da ​​remoto e usarli per il mining”.

Le password deboli non sono una sorpresa: i nomi utente e le password predefiniti o le credenziali deboli che possono essere facilmente violate tramite la forza bruta, sono un dato onnipresente e sfortunato in materia di sicurezza.

“Gli hacker che cercano credenziali SSH deboli non sono rari”

spiega il rapporto. La parte difficile non è necessariamente forzare le credenziali, ma piuttosto “fare in modo che gli aggressori non vengano rilevati”, secondo i ricercatori.

Come hanno spiegato gli analisti, l’autore dello strumento bruto Diicot ha affermato che può ignorare le honeypot.

I dati della Honeypot di Bitdefender mostrano che gli attacchi che corrispondono alla firma dello strumento di forza bruta sono iniziati a gennaio.

La campagna non vuole che il worm possa propagarsi sui sistemi compromessi, hanno detto i ricercatori, almeno non ancora:

“Gli indirizzi IP da cui provengono appartengono a un insieme relativamente piccolo, il che ci dice che gli attori della minaccia non sono ancora utilizzando sistemi compromessi per propagare il malware (comportamento del worm).”

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
Redazione

La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Amazon contro gli hacker nordcoreani: sventati oltre 1800 attacchi
Redazione RHC - 20/12/2025

Quando si pensa ad Amazon, viene subito in mente il colosso dell’e-commerce e della tecnologia, ma anche un’impresa che sta combattendo una battaglia silenziosa contro i cyber-attacchi. Ultimamente, Amazon ha alzato il velo su una…

Immagine del sito
Kimwolf, la botnet che ha trasformato smart TV e decoder in un’arma globale
Redazione RHC - 20/12/2025

Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze di questa minaccia possono essere estremamente…

Immagine del sito
35 anni fa nasceva il World Wide Web: il primo sito web della storia
Redazione RHC - 20/12/2025

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.ch, creato con l’obiettivo di…

Immagine del sito
ATM sotto tiro! 54 arresti in una gang che svuotava i bancomat con i malware
Redazione RHC - 20/12/2025

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milioni di dollari dagli sportelli automatici statunitensi.…

Immagine del sito
Curtis Yarvin: quando il problema non è la democrazia, ma l’ipocrisia del potere digitale
Sandro Sana - 20/12/2025

Curtis Yarvin non è un hacker, non è un criminale informatico e non è nemmeno, in senso stretto, un esperto di cybersecurity. Eppure il suo pensiero dovrebbe interessare molto più di quanto faccia oggi chi…