Redazione RHC : 5 Maggio 2024 07:53
Sullo sfondo del terzo anniversario dell’attacco alla Colonial Pipeline del 7 maggio, un gruppo di forze dell’ordine e di sicurezza informatica di Stati Uniti, Canada e Regno Unito ha pubblicato un foglio informativo. Si avverte che gli hacktivisti filo-russi stanno prendendo di mira e compromettendo attività operative su piccola scala.
Si parla di Sistemi tecnologici (OT) nei settori nordamericani ed europei, compresi i sistemi idrici e delle acque reflue (WWS), dighe, cibo e agricoltura. Secondo il documento, questa attività dannosa è stata osservata dal 2022 e fino all’aprile 2024.
È l’ultimo avvertimento che i malintenzionati e gli stati nazionali hanno nuove strade attraverso le quali possono provocare il caos e manomettere o chiudere le infrastrutture critiche sfruttando le vulnerabilità nei sistemi IT e OT sempre più convergenti.
Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Diverse agenzie governative hanno avvertito negli ultimi anni che gli hacktivisti filo-russi stanno ottenendo l’accesso remoto ai sistemi OT sfruttando le connessioni Internet esposte pubblicamente e sfruttando software obsoleti di accesso remoto Virtual Network Computing (VNC). Questi hacktivisti sfruttano anche le password di default dell’interfaccia uomo-macchina (HMI) degli utenti, nonché le password deboli senza autenticazione a più fattori.
Sono stati osservati hacktivisti filo-russi mentre utilizzavano una varietà di tecniche per ottenere l’accesso remoto agli HMI e apportare modifiche all’OT sottostante. Queste tecniche includono:
Le vittime hanno riferito di disturbi limitati alle pompe dell’acqua e alle apparecchiature di ventilazione che superavano i normali parametri operativi.
In ogni caso, gli hacktivisti hanno raggiunto il massimo dei valori prefissati. Midificano altre impostazioni, disattivato i meccanismi di allarme e modificato le password amministrative per bloccare gli operatori WWS. Alcune vittime hanno subito piccoli eventi di traboccamento del serbatoio. La maggior parte delle vittime è tornata ai controlli manuali subito dopo e ha ripristinato rapidamente le operazioni.
I macro movimenti politici post-covid, comprendendo i conflitti in essere, hanno smosso una parte predominante di stati verso cambi di obbiettivi politici sul medio/lungo termine. Chiaramente è stato...
Come abbiamo riportato questa mattina, diversi cavi sottomarini nel Mar Rosso sono stati recisi, provocando ritardi nell’accesso a Internet e interruzioni dei servizi in Asia e Medio Oriente. Micros...
La Commissione Europea ha inflitto a Google una multa di 2,95 miliardi di euro, per abuso di posizione dominante nel mercato della pubblicità digitale. L’autorità di regolamentazione ha affermato ...
La cultura hacker è nata grazie all’informatico Richard Greenblatt e al matematico Bill Gosper del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Tutto è iniziato nel famoso Tech Model Railroad Club...
Sette italiani su dieci hanno il proprio numero di telefono incluso in questa banca dati. Ma cosa significa attualmente disporre di un tale quantitativo di numeri telefonici concentrati all’interno ...