Redazione RHC : 7 Ottobre 2024 07:36
I dispositivi intelligenti in movimento, per migliorare le proprie prestazioni, si basano sempre più sulle immagini che acquisiscono. Tuttavia, esiste una linea sottile tra l’uso dei dati per l’innovazione e la tutela della privacy, che richiede un’attenta valutazione.
Recentemente è stato scoperto che i robot aspirapolvere della Ecovacs, soffrono di gravi vulnerabilità in termini di sicurezza informatica . I prodotti raccolgono foto, video e registrazioni vocali scattate nelle case degli utenti per addestrare i modelli di intelligenza artificiale dell’azienda. Ecovacs, il produttore cinese dei famosi modelli Deebot, si è impegnato a sistemare queste vulnerabilità nel più breve tempo possibile.
Ha affermato che gli utenti partecipano volontariamente a un programma di miglioramento del prodotto, anche se quando si collegano tramite un’app per smartphone non specifica quali dati verranno raccolti.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Secondo la politica sulla privacy di Ecovacs , l’azienda può raccogliere mappe delle case 2D e 3D, registrazioni vocali del microfono e immagini della fotocamera del dispositivo a fini di ricerca e del miglioramento del prodotto stesso.
Ma anche dopo che tali dati sono stati cancellati, potrebbero rimanere sui server Ecovacs ed essere utilizzati per ulteriori sviluppi anche da eventuali attacchi informatici da parte di terzi. I rappresentanti dell’azienda hanno confermato che i dati raccolti vengono utilizzati per addestrare l’intelligenza artificiale, mentre le informazioni sarebbero rese anonime a livello di dispositivo.
Tuttavia, gli esperti di sicurezza informatica hanno espresso preoccupazioni sulla capacità dei dispositivi intelligenti di proteggere tali dati. In precedenza, il ricercatore Dennis Giese aveva identificato delle vulnerabilità che consentono l’accesso remoto alle telecamere degli aspirapolvere, mettendo in discussione la sicurezza delle informazioni riservate degli utenti. Il ricercatore ha inoltre sottolineato che, anche se un’azienda non ha intenzioni dolose, potrebbe diventare vittima dello spionaggio industriale o delle azioni di altri Stati.
Ecovacs, valutata 4,6 miliardi di dollari, ha promesso di risolvere i problemi segnalati sui suoi modelli di punta già a novembre. La società ha inoltre affermato che i dati raccolti nell’ambito del programma di miglioramento del prodotto vengono resi anonimi prima di essere inviati ai server e l’accesso agli stessi è limitato da rigorosi protocolli di governance.
Si sono già verificati casi di immagini trapelate scattate da aspirapolvere robotici. Nel 2022, le foto intime scattate dai dispositivi iRobot sono state pubblicate su Facebook, suscitando una tempesta di critiche sulla sicurezza dei dati raccolti da tali dispositivi. Queste perdite erano dovute alle azioni degli appaltatori assunti per analizzare i dati raccolti. Una delle società responsabili della fuga di dati, Scale AI, è specializzata nella creazione di dati per algoritmi di addestramento e i suoi appaltatori hanno precedentemente diffuso immagini degli utenti sui social media.
Nel frattempo, i ricercatori dell’Australian Robotics Centre hanno sviluppato una tecnologia che potrebbe prevenire tali incidenti. Cambia il modo in cui funziona la fotocamera di un robot, rendendo le immagini irriconoscibili pur conservando informazioni sufficienti per la navigazione. Questa soluzione potrebbe essere la chiave per migliorare la privacy in futuro, ma non è ancora pronta per la produzione di massa.
Nel febbraio 2025 avevamo già osservato il funzionamento di DDoSIA, il sistema di crowd-hacking promosso da NoName057(16): un client distribuito via Telegram, attacchi DDoS contro obiettivi europ...
Le vulnerabilità critiche recentemente scoperte nell’infrastruttura Cisco sono già state sfruttate attivamente dagli aggressori per attaccare le reti aziendali. L’azienda ha co...
La Red Hot Cyber Conference ritorna! Dopo il grande successo della terza e quarta edizione, torna l’appuntamento annuale gratuito ideato dalla community di RHC! Un evento pensato per ...
Con la rapida crescita delle minacce digitali, le aziende di tutto il mondo sono sotto attacco informatico. Secondo gli ultimi dati di Check Point Research, ogni organizzazione subisce in media 1,984 ...
La nuova famiglia di malware LameHug utilizza il Large Language Model (LLM) per generare comandi che vengono eseguiti sui sistemi Windows compromessi. Come riportato da Bleeping Computer, LameHug ...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006