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Muri Digitali: I 10 Servizi online più popolari che la Russia ha oscurato

Silvia Felici : 21 Settembre 2024 08:59

Notion, uno degli strumenti di produttività più conosciuti e apprezzati, ha annunciato il suo ritiro definitivo dal mercato russo, con effetto dal 9 settembre. L’azienda chiuderà tutti gli spazi di lavoro e gli account degli utenti russi a causa delle rigide restrizioni sui servizi software imposte dal governo statunitense, che hanno reso impossibili le sue operazioni in Russia.

Questo sviluppo mette in evidenza le enormi sfide che i servizi internet globali devono affrontare a causa delle normative nazionali e delle sanzioni internazionali.

I 10 principali servizi online banditi dalla Russia

  1. Notion: Il famoso strumento di produttività chiuderà gli spazi di lavoro e gli account degli utenti russi a partire dal 9 settembre 2024.
  2. Facebook: Bandito nel 2022 per non aver rispettato le norme di censura del governo russo, accusato di diffondere “disinformazione”.
  3. Signal: Questa app di messaggistica sicura è stata bandita ad agosto 2024 per violazioni delle leggi antiterrorismo e antiestremismo.
  4. Twitter: Dopo restrizioni iniziate nel 2021, Twitter è stato completamente bloccato nel 2022 per non aver rimosso contenuti considerati “illegali”.
  5. Telegram: Bandito dal 2018 al 2020 per non aver fornito dati criptati alle autorità russe, anche se il divieto è stato revocato, la piattaforma è sottoposta a stretta supervisione.
  6. LinkedIn: Bloccato dal 2016 per non aver rispettato le leggi sulla localizzazione dei dati dei cittadini russi.
  7. Zoom: Sebbene non completamente vietato, il suo uso in Russia è stato limitato e monitorato nel 2022, soprattutto per questioni legate al governo e alle infrastrutture critiche.
  8. ProtonVPN: Bandito nel 2020 e recentemente rimosso dall’App Store russo insieme ad altri fornitori di VPN per non aver rispettato le normative sull’archiviazione dei dati.
  9. Google Docs: Sebbene non completamente bloccato, Google Docs ha subito restrizioni parziali nel 2022 per la diffusione di contenuti non censurati.
  10. Spotify: Ritiratosi dal mercato russo nel 2022 a causa della rigorosa censura dei contenuti sulla piattaforma.


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    Questi blocchi mettono in luce la crescente preoccupazione per le difficoltà che i servizi globali stanno affrontando nel destreggiarsi tra le intricanti normative e sanzioni internazionali.

    La situazione evidenzia quanto sia fragile l’accesso a strumenti fondamentali in un contesto globale sempre più regolato e complesso oltre che spaccato da conflitti e da influenze economiche.

    Silvia Felici
    Red Hot Cyber Security Advisor, SEO, Open Source e Supply chain network. Attualmente presso FiberCop S.p.A. come Network Operations Specialist.

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