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I Broker vendono l’Accesso ad un E-Shop italiano con 10 milioni di fatturato. Chi sono gli IaB?

Redazione RHC : 11 Ottobre 2024 08:07

Nel sottobosco del dark web, dove si scambiano illegalmente informazioni sensibili e strumenti per attacchi informatici, è emerso un annuncio che desta allarme.

Un utente, identificato con lo pseudonimo di “MrDark”, ha messo in vendita l’accesso completo ad un e-commerce italiano con un fatturato di oltre 9,2 milioni di euro, cono 500 ordini a settimana.

Quando si parla di “vendere un accesso”, si intende la cessione illegale delle credenziali di accesso o dei bug di sicurezza con relativo exploit, che permettono di entrare in un sistema informatico senza autorizzazione. In questo caso specifico, l’acquirente otterrebbe l’accesso completo all’amministrazione del negozio online, al database dei clienti e alla chiave di crittografia necessaria per decifrare i dati.

Chi sono i broker di accesso?

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Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

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Gli Initial Access Broker o semplicemente IaB, sono individui o gruppi criminali che si occupano di individuare e sfruttare le vulnerabilità dei sistemi informatici. Una volta ottenute le credenziali di accesso, le mettono in vendita sul dark web, spesso a prezzi elevati, attirando l’attenzione di altri criminali interessati a rubare dati sensibili, a commettere frodi o a sabotare sistemi informatici.

La vendita di accessi illeciti rappresenta una grave minaccia per le aziende e i consumatori. Le conseguenze di un attacco informatico di questo tipo possono essere devastanti:

  • Furto di dati sensibili: I criminali possono accedere a informazioni personali, dati finanziari e altre informazioni riservate dei clienti.
  • Frodi: I dati rubati possono essere utilizzati per commettere frodi, come ad esempio l’apertura di nuovi conti correnti o l’acquisto di beni e servizi a nome delle vittime.
  • Danni reputazionali: Un attacco informatico può danneggiare gravemente la reputazione di un’azienda, mettendo a rischio la fiducia dei clienti.
  • Interruzione dell’attività: In alcuni casi, gli attacchi informatici possono portare all’interruzione dell’attività aziendale, con gravi conseguenze economiche.

Cosa fare per proteggersi?

Per proteggersi da questo tipo di minacce, è fondamentale adottare misure di sicurezza adeguate e seguire le normative vigenti in materia di sicurezza informatica, come ad esempio la neonata NIS2. E quindi:

  • Utilizzare password forti e uniche: Evitare di utilizzare le stesse password per più account e creare password complesse, combinando maiuscole, minuscole, numeri e caratteri speciali.
  • Aggiornare regolarmente software e sistemi operativi: Le vulnerabilità nei software sono spesso sfruttate dagli hacker per penetrare nei sistemi informatici.
  • Effettuare regolarmente backup dei dati: In caso di attacco, un backup può permettere di recuperare i dati persi.
  • Essere diffidenti nei confronti di email e messaggi sospetti: Non cliccare su link o allegati contenuti in email sospette e non fornire informazioni personali a sconosciuti.

Conclusioni

Ovviamente non sappiamo quale sia l’azienda violata.

Il caso dell’e-commerce italiano messo in vendita sul dark web è solo l’ultimo esempio di come il cybercrime sia in costante evoluzione. Per proteggere le proprie informazioni e quelle delle proprie aziende, è fondamentale essere consapevoli dei rischi e adottare le misure di sicurezza necessarie.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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