Redazione RHC : 21 Luglio 2025 17:12
L’ultima ricerca Trend Micro rivela come i cybercriminali utilizzino piattaforme e strumenti basati sull’intelligenza artificiale per lanciare attacchi pronti all’uso
Milano, 15 luglio 2025 – Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa sono sempre più potenti, convenienti e accessibili e i cybercriminali li utilizzano ormai in ogni tipologia di attacco, dalle frodi aziendali alle estorsioni e furti di identità.Lo rivela “Deepfake it ‘til You Make It: A Comprehensive View of the New AI Criminal Toolset“, l’ultima ricerca Trend Micro, leader globale di cybersecurity.
Lo studio illustra la portata e la maturità che hanno raggiunto i deepfake in ambito cybercriminale. Questa minaccia, dopo l’iniziale momento di hype, è diventata una tattica comune per gli attaccanti, che sono riusciti a mettere in dubbio la fiducia nel mondo digitale, esponendo le aziende a nuovi rischi e accelerando i modelli di business criminali.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
“L’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella creazione di asset media non è più un rischio futuro, ma una minaccia reale alle imprese. Abbiamo rilevato molti casi di manager impersonati da malintenzionati, processi di selezione del personale compromessi e difese in ambito finanziario aggirate con sorprendente facilità. Questa ricerca vuole anche essere un avvertimento: le aziende devono essere preparate per la nuova era dei deepfake, il rischio è rimanere inesorabilmente indietro. Viviamo in un mondo dove non tutto ciò che vediamo può essere vero e la fiducia digitale deve essere ricostruita dalle fondamenta”. Afferma Salvatore Marcis, Country Manager di Trend Micro Italia.
Lo studio rivela che i cybercriminali non hanno bisogno di competenze tecniche per lanciare un attacco, ma utilizzano piattaforme che generano video, audio e immagini pronti all’uso. Questi strumenti sono pensati appositamente per creare deepfake realistici in grado di ingannare aziende e organizzazioni: sono economici, facili da utilizzare e incredibilmente capaci di oltrepassare i sistemi per la verifica delle identità e i controlli di sicurezza.
La ricerca sottolinea come l’ecosistema cybercriminale sia in continua crescita e gli attaccanti, grazie a queste piattaforme, siano in grado di eseguire truffe convincenti:
Nell’underground cybercriminale si possono trovare tutorial, toolkit e servizi che aiutano a semplificare queste operazioni, ad esempio manuali che illustrano come aggirare le procedure di onboarding passo dopo passo, o strumenti plug-and-play per lo scambio e la modifica di volti. La barriera all’ingresso dovuta alle competenze tecniche è ormai molto bassa.
Le truffe alimentate dai deepfake sono sempre più frequenti e complesse, le aziende hanno il dovere di organizzarsi proattivamente per ridurre al minimo l’esposizione al rischio e proteggere persone e processi. Una corretta strategia aziendale include percorsi formativi sui rischi di social engineering, la revisione dei processi di autenticazione e soluzioni per il rilevamento di media sintetici.
Ulteriori informazioni sono disponibili a questo link
Il gruppo di hacker LunaLock ha aggiunto un nuovo elemento al classico schema di estorsione, facendo leva sui timori di artisti e clienti. Il 30 agosto, sul sito web Artists&Clients, che mette in ...
LockBit rappresenta una delle più longeve e strutturate ransomware gang degli ultimi anni, con un modello Ransomware-as-a-Service (RaaS)che ha segnato in maniera profonda l’ecosistema criminale. A ...
Il record per il più grande attacco DDoS mai registrato nel giugno 2025 è già stato battuto. Cloudflare ha dichiarato di aver recentemente bloccato il più grande attacco DDoS della storia, che ha ...
Un’intrusione di dati è stata rilevata da Cloudflare, dove un aggressore esperto ha potuto accedere e quindi rubare i dati sensibili dei propri clienti da quella che era l’istanza Salesforce mess...
All’inizio di settembre 2025,Palo Alto Networks ha confermato di essere stata vittima di una violazione dei dati. La compromissione non ha interessato i suoi prodotti o servizi core, bensì alcune i...