Redazione RHC : 12 Settembre 2024 16:12
Un team di scienziati dell’Università Jiao Tong di Edimburgo e Shanghai ha sviluppato minuscoli robot, i nanobot, in grado di combattere gli aneurismi cerebrali dall’interno. La tecnologia aiuterà a salvare migliaia di vite ogni anno.
Le emorragie cerebrali, spesso causate dalla rottura di un aneurisma (un rigonfiamento pieno di sangue in un’arteria del cervello), uccidono ogni anno circa 500.000 persone in tutto il mondo. Il nuovo metodo consente di controllare l’emorragia interna in modo mirato e minimamente invasivo.
I nanobot colpiscono per le loro dimensioni: il loro diametro è di soli 300 nanometri, ovvero circa 20 volte più piccolo di un globulo rosso umano. Questi minuscoli dispositivi sono magnetici e progettati per fornire farmaci per la coagulazione del sangue direttamente nell’area dell’aneurisma.
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Ogni nanobot è racchiuso in un guscio protettivo che si dissolve ad una certa temperatura, consentendo il rilascio controllato dei farmaci. Questa caratteristica garantisce l’accuratezza e la sicurezza del trattamento, prevenendo la diffusione dei farmaci in aree indesiderate del corpo.
I ricercatori hanno testato con successo i nanobot su modelli di laboratorio e su un piccolo gruppo di conigli. Centinaia di miliardi di nanobot sono stati iniettati nelle arterie, che sono state poi controllate a distanza utilizzando magneti e imaging medico.
Il dottor Qi Zhou, uno dei leader dello studio, ha dichiarato: “I nanorobot aprono nuovi orizzonti nella medicina. Hanno il potenziale per consentirci di eseguire interventi chirurgici con meno rischi rispetto ai metodi tradizionali e di somministrare farmaci con precisione millimetrica alle parti del corpo difficili da raggiungere”.
Una volta che i nanobot hanno raggiunto il loro obiettivo, i ricercatori hanno utilizzato fonti magnetiche esterne per raggrupparli e riscaldarli alla loro temperatura di “fusione”. Questo ha consentito ai nanorobot di rilasciare una proteina naturale che favorisce la coagulazione del sangue. Ha bloccato l’aneurisma, arrestando l’emorragia nel cervello.
Lo studio, pubblicato sulla rivista peer-reviewed Small, dimostra l’enorme potenziale delle nanotecnologie in medicina. Gli scienziati ritengono che il loro sviluppo ci avvicini a un futuro in cui i nanobot potranno svolgere compiti complessi all’interno del corpo umano, come la somministrazione mirata di farmaci e la riparazione di organi, in modo minimamente invasivo.
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