Redazione RHC : 12 Gennaio 2022 16:02
Su RaidForums sappiamo che possiamo trovare di tutto, dalla vendita di numeri di telefono, green pass falsi, documenti classificati, dati personali, e molto e molto altro ancora,
Ma quante sono le aziende che sono state violate che non si accorgono della compromissione e quante sono le denunce di databreach effettuate rispetto al totale degli incidenti di sicurezza rilevati?
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Numeri alti, ma di difficile quantificazione.
Probabilmente quanto conosciamo è ben distante da quello che realmente accade nelle underground, e nel modello classico di attacco informatico da profitto, spesso le aziende violate non sono riportate con precisione, in contrasto con la logica del ransomware.
Infatti, nel caso del ransomware il gruppo criminale si aspetta una “iterazione” con la vittima per il pagamento del riscatto e la minaccia della seconda estorsione, ma nel caso delle violazioni classiche, tutto questo potrebbe essere l’esatto contrario.
Questo perché se un’azienda sa che il suo database è stato violato contenente le password dei propri utenti, avvia immediatamente un cambio massivo per evitare che i criminali informatici possano utilizzare tali password per arrecare danni.
Ritornando all’oggetto, nel caso specifico un utente del forum underground RaidForums ha messo in vendita oltre 2 milioni di record di utenti italiani relativi ad un database trafugato da un sito di acquisti online di cosmetici non meglio precisato.
All’interno del sample riportato, è presente il nome e il cognome (probabilmente degli utenti del sito di vendita di cosmetici) nonché una stringa che lascia pensare ad una password in formato hash.
Facendo una analisi si tratta di password in formato MD4 o MD5, pertanto si potrebbe trattare dell’intera base utenti del sito, con utenza e password di accesso.
RHC ha contattato sul canale Telegram l’hacker che ha riportato che il prezzo per l’intero database è di 2000 dollari.
Nel caso ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni sulla vicenda, oppure conoscano l’azienda violata, contattateci in modo da informarla in quanto al momento il nome non è ancora noto.
RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali.
Per comunicarci informazioni potete accedere alla sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
“La protezione dei diritti di bambini e adolescenti rappresenta una priorità per la Polizia di Stato e richiede un’attenta valutazione delle minacce emergenti, l’impiego di t...
Nel vasto arsenale del cybercrimine, una categoria di malware continua ad evolversi con una velocità e una precisione quasi industriale: gli information stealer. Questi strumenti, nati inizialmen...
Sabato 3 maggio, un post pubblicato su un canale Telegram legato al gruppo “Mr Hamza” ha rivendicato un cyberattacco ai danni del Ministero della Difesa italiano. Il messaggio, scritto i...
Microsoft ha confermato che il protocollo RDP (Remote Desktop Protocol) consente l’accesso ai sistemi Windows anche utilizzando password già modificate o revocate. L’azienda ha chia...
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente d...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006