Il Parlamento europeo ha approvato una prima bozza di legge volta a contrastare le pratiche aggressive delle grandi aziende tecnologiche nel campo della pubblicità online.
Il Digital Services Act, introdotto per la prima volta nel 2020, impedirà a piattaforme come Google, Amazon e Facebook di utilizzare i dati personali, comprese le informazioni sull’orientamento sessuale, la razza o la religione, per la pubblicità mirata.
La legge obbligherà i servizi a fornire agli utenti la possibilità di rinunciare facilmente al tracciamento, nonché a rimuovere i contenuti illegali sul Web, inclusi incitamento all’odio e informazioni sui prodotti contraffatti.
Il disegno di legge prevede anche due clausole relative alla pubblicità rivolta ai minori e ai cosiddetti “dark patterns”: pratiche manipolative volte a costringere gli utenti ad acquistare qualcosa, fornire i propri dati o acconsentire a essere tracciati online.
Come notato, le nuove regole potrebbero entrare in vigore nel 2023. Le aziende trasgressori rischiano multe fino al 6% del fatturato globale.
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