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Il primo chip per computer RISC-V della European Processor Initiative è in fase di test.

Redazione RHC : 24 Settembre 2021 20:22

L’European Processor Initiative (EPI) ha eseguito con successo il primo test del suo European Processor Accelerator (EPAC) basato su RISC-V, pubblicizzandolo come il primo passo verso l’hardware per il supercalcolo made in europe.

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    “L’EPI, lanciato nel 2018, mira ad aumentare l’indipendenza dell’industria europea del super calcolo dalle società tecnologiche straniere. Al centro c’è l’adozione dell’architettura del set di istruzioni RISC-V gratuita e open source per lo sviluppo e la produzione di chip ad alte prestazioni all’interno dei confini europei.”

    L’ultima pietra miliare del progetto, è la consegna di 143 campioni di chip EPAC, ovvtlero acceleratori progettati per applicazioni di calcolo ad alte prestazioni e costruiti attorno all’architettura del set di istruzioni RISC-V.

    Progettati per dimostrare il design del processore, i chip di test a 22 nm (fabbricati da GlobalFoundries, il produttore di semiconduttori nato da AMD nel 2009), hanno superato i test iniziali, eseguendo un programma “hello, world” bare metal come prova iniziale.

    “Il chip EPAC 1.0 è un innegabile sforzo di squadra: include core di elaborazione vettoriale micro-tile progettati da SemiDynamics, un’unità di elaborazione vettoriale dedicata di Barcelona Supercomputing Center e dall’Università di Zagabria, un nodo domestico progettato da Chalmers, L2 cache di FORTH, uno Stencil and Tensor Accelerator (STX) di Fraunhofer, ITWM ed ETH Zürich e un processore a precisione variabile, progettato per accelerare i carichi di lavoro di deep learning, creato da CEA LIST, il tutto collegato con un network-on-chip e sistema seriale ad alta velocità creato da EXTOLL.”

    Il progetto EPI ha confermato che si sta lavorando per convalidare gli altri blocchi del chip, che mira a una frequenza operativa di 1GHz nella sua attuale configurazione di test con pacchetto FCBGA.

    Sicuramente siamo agli inizi di un percorso che sarà lungo. Ma è anche vero che il solco oramai è tracciato ovvero, essere autonomi nell’hardware e creare piattaforme completamente made in europe.

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