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L’assistente vocale di Google nei radar dell’antitrust dell’Unione Europea.

Redazione RHC : 13 Settembre 2021 12:35

Google sta affrontando una nuova indagine da parte dell’antitrust dell’Unione Europea relativa a Google Assistant, ovvero l’assistente vocale predefinito sui dispositivi Android, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa MLex.

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Un nuovo caso antitrust dell’UE potrebbe esporre Google di Alphabet Inc ad una multa fino al 10% del suo fatturato globale. Ricordiamoci che Google è stato multato per oltre 8 miliardi di euro (9,5 miliardi di dollari) dalla Commissione europea nell’ultimo decennio in tre casi separati.

La Commissione a giugno ha affermato che la sua indagine di settore sui dispositivi connessi a Internet ha suscitato preoccupazioni tra gli intervistati su alcune pratiche di esclusività degli assistenti vocali, come l’impossibilità per i produttori di dispositivi intelligenti di installare un secondo assistente vocale su un dispositivo.

I dispositivi di assistente vocale più popolari in Europa sono Alexa di Amazon, Siri di Apple e appunto Google Assistant, con il mercato globale che dovrebbe raddoppiare a 8,4 miliardi di dispositivi dai 4,2 miliardi tra il 2020 e il 2024, secondo quanto riporta Statista.

Il garante della concorrenza dell’UE ha chiesto ai produttori dei dispositivi di fornire delle prove sul fatto che siano costretti a preinstallare Google Assistant, di fatto bandendo i rivali dai dispositivi Android.

Google ha affermato che Android offre più scelta rispetto a qualsiasi altra piattaforma mobile.

“I produttori possono scegliere quali assistenti vocali installare sui propri dispositivi e gli utenti possono anche scegliere quali assistenti utilizzare e installare”

ha affermato la società in una e-mail.

La Commissione ha rifiutato di commentare e ha fatto riferimento alla conferenza stampa del capo dell’antitrust dell’UE Margrethe Vestager a giugno sull’indagine di settore.

Non sorprende che gli assistenti vocali possano essere il prossimo grande campo di battaglia tra i colossi tecnologici statunitensi e le autorità di regolamentazione antitrust a causa della quantità di dati generati sui loro utenti, ha affermato Andrea Pomana, partner dello studio legale Beiten Burkhardt.

E siccome tutti i servizi di Google che ruotano attorno ad ADS fanno incetta di informazioni per profilare gli utenti, avere a bordo il proprio assistente vocale consente di migliorare i target in maniera drastica e questo tutti lo sanno bene.

Redazione
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