
Un’altra azienda italiana colpita da un ransomware. Si tratta della MECFOND di Napoli, colpita dal ransomware LockBit 2.0, una azienda specializzata nella produzione di presse industriali.
All’interno della DLS (data leak site) di LockBit viene riportato quanto segue: Caratterizzate da alta qualità e tecnologie all’avanguardia, le presse Mecfond utilizzate in diversi rami industriali sono particolarmente adatte all’industria automotive. L’attività della Mecfond comincia nel 1857.
Grazie al team di produzione le presse Mecfond hanno la capacità di rispondere ai requisiti di diversi settori, offrendo dunque una vasta gamma di prodotti capaci di realizzare in economia componenti di alta qualità.
Negli anni Mecfond ha sviluppato ed integrato diversi tipi di tecnologie con le proprie presse. Il link drive, ad esempio, particolarmente adatto alle macchine a corsa lunga, è un cinematismo speciale che perfeziona il classico sistema biella-manovella.
La sua adozione permette un’ottimizzazione della zona di lavoro, riducendo il consumo degli stampi e la rumorosità della pressa e perfezionando lo sfruttamento dei cuscini premi lamiera.
Intanto all’interno del DLS della cyber-gang LockBit viene riportato che i dati trafugati dalle infrastrutture IT violate, verranno rilasciati il 4 di dicembre alle 03:38, ora UTC.
Probabilmente in queste ore, l’azienda è in contatto con LockBit per negoziare la richiesta di riscatto.
Al momento non sappiamo come l’incidente informatico abbia colpito l’azienda, o se abbia creato ripercussioni sulla catena produttiva.
RHC ha chiesto all’azienda un commento sull’accaduto e qualora riceveremo una risposta, aggiorneremo l’articolo in modo da avere una più chiara interpretazione dell’accaduto.
LockBit ransomware è un malware progettato per bloccare l’accesso degli utenti ai sistemi informatici in cambio di un pagamento di riscatto. Questo ransomware viene utilizzato per attacchi altamente mirati contro aziende e altre organizzazioni e gli “affiliati” di LockBit, hanno lasciato il segno minacciando le organizzazioni di tutto il mondo di ogni ordine e grado.
LockBit funziona come ransomware-as-a-service (RaaS). Gli affiliati depositano del denaro per l’uso di attacchi personalizzati su commissione e traggono profitto da un quadro di affiliazione. I pagamenti del riscatto sono divisi tra il team di sviluppatori LockBit e gli affiliati attaccanti, che ricevono fino a ¾ dei fondi del riscatto.
E’ considerato da molte autorità parte della famiglia di malware “LockerGoga & MegaCortex”. Ciò significa semplicemente che condivide i comportamenti con queste forme consolidate di ransomware mirato ed ha il potere di auto-propagarsi una volta eseguito all’interno di una rete informatica.
RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali. Nel caso ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in forma anonima, potete contattarci utilizzando le mail crittografate accessibili a questa URL: https://www.redhotcyber.com/contattaci
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