
Venerdì 10 settembre, un tribunale californiano ha stabilito che Apple non può più impedire agli sviluppatori di pubblicare “pulsanti, collegamenti esterni” a servizi di pagamento di terze parti nell’App Store.
In breve, le app iOS devono poter indirizzare gli utenti a opzioni di pagamento diverse a quelle offerte da Apple. L’ingiunzione dovrebbe entrare in vigore tra 90 giorni, il 9 dicembre, a meno che non sia ordinato diversamente da un tribunale superiore.
La decisione è stata presa dal giudice federale statunitense Yvonne Gonzalez Rogers durante una causa tra Apple e lo sviluppatore del popolare gioco Fortnite, la Epic Games.
Nella sentenza completa, il giudice Gonzalez Rogers ha spiegato il suo pensiero sulla questione in modo più dettagliato. In particolare, il giudice ha respinto la definizione di mercato da parte di entrambe le parti. “Il mercato rilevante sono le transazioni digitali mobili, non i giochi in generale e non i sistemi operativi di Apple relativi all’App Store”, ha scritto Gonzalez Rogers.
La Epic voleva attraverso i tribunali ottenere il permesso di aggirare il sistema di pagamento di Apple inserendo una sua commissione del 30% per gli utenti del gioco Fortnite.
Inoltre, la Epic Games aveva chiesto che Apple fosse riconosciuta come un “monopolio”, il che avrebbe portato a disastrose conseguenze per l’azienda. La corte ha rifiutato di riconoscere Apple come monopolio sul software, respingendo altre affermazioni della Epic.
Il New York Times definisce la decisione un duro colpo e per Apple: questa commissione ovviamente inciderà sui profitti dell’azienda californiana trasformando il mercato online, ad oggi del valore di 100 miliardi di dollari.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CyberpoliticaOgni giorno Telegram pubblica, attraverso il canale ufficiale Stop Child Abuse, il numero di gruppi e canali rimossi perché riconducibili ad abusi su minori. Il confronto più significativo emerge osservando le sequenze di fine anno,…
CybercrimeNel panorama delle indagini sui crimini informatici, alcuni casi assumono un rilievo particolare non solo per l’entità dei danni economici, ma per il profilo delle persone coinvolte. Le inchieste sul ransomware, spesso associate a gruppi…
CybercrimeNel 2025, la criminalità informatica andrà sempre più oltre il “semplice denaro”: gli attacchi non riguardano solo fatture per tempi di inattività e pagamenti di riscatti, ma anche conseguenze umane reali, dalle interruzioni dell’assistenza sanitaria…
CybercrimeNel 2025 il dibattito sull’intelligenza artificiale ha smesso di essere una questione per addetti ai lavori. È diventato pubblico, rumoroso, spesso scomodo. Non si parla più solo di efficienza o di nuovi modelli, ma di…
CybercrimeÈ stata scoperta una serie di vulnerabilità nel popolare ecosistema di distributori automatici di cibo per animali domestici Petlibro. Nel peggiore dei casi, queste vulnerabilità consentivano a un aggressore di accedere all’account di qualcun altro,…