
Degli scienziati statunitensi hanno dimostrato per la seconda volta l’efficienza energetica di una reazione di fusione termonucleare. Questi risultati danno fiducia nel progresso verso il sogno di un’energia infinita senza emissioni di carbonio.
Il Lawrence Livermore National Laboratory vicino a San Francisco ha condotto una serie di test in precedenza che non avevano raggiunto il “Punto di pareggio”, ovvero il punto in cui l’energia immessa nel sistema risulti inferiore rispetto a quella prodotta.
Dagli anni ’50, i fisici hanno cercato di replicare la reazione di fusione che avviene nel sole. Tuttavia, fino a dicembre, nessun gruppo di scienziati è stato mai in grado di ottenere un risultato del genere, che avrebbe prodotto più energia di quella spesa per la reazione.
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Ma l’esperimento condotto il 30 luglio ha superato i risultati dell’esperimento di dicembre e sembra che questa nuova tecnologia inizi a diventare una realtà.
La fusione si verifica quando due isotopi di idrogeno, deuterio e trizio, vengono riscaldati a temperature estreme, alle quali i nuclei atomici si fondono, rilasciando elio e enormi quantità di energia sotto forma di neutroni.

Nonostante le teorie secondo cui le centrali elettriche a fusione non diventeranno realtà, il loro potenziale non può essere ad oggi ignorato. Quindi, un piccolo bicchiere di combustibile a idrogeno potrebbe teoricamente fornire energia per una casa per centinaia di anni.
Il metodo più studiato per generare energia dalla fusione è basato sul confinamento magnetico, mentre il Lawrence Livermore Laboratory utilizza un metodo di confinamento inerziale in cui il laser più potente del mondo è diretto verso una microscopica capsula di combustibile.

Il segretario all’Energia degli Stati Uniti Jennifer Granholm ha descritto il risultato di dicembre come “uno dei risultati scientifici più impressionanti del 21° secolo“. La comunità scientifica è in attesa di dati dettagliati sui risultati dell’esperimento, ma è già chiaro che l’accelerazione nello sviluppo dell’energia termonucleare sta diventando sempre più evidente.
I dati iniziali dell’esperimento di luglio hanno indicato una produzione di energia superiore a 3,5 MJ, hanno affermato due delle persone a conoscenza dei risultati preliminari. Quell’energia sarebbe più o meno sufficiente per alimentare un ferro da stiro domestico per un’ora.
Il raggiungimento di un guadagno netto di energia è stato visto per decenni come un passo cruciale per dimostrare che le centrali elettriche a fusione commerciale sono possibili. Tuttavia, ci sono ancora diversi ostacoli da superare.

Il guadagno di energia in questo contesto confronta solo l’energia generata con l’energia nei laser, non con la quantità totale di energia estratta dalla rete per alimentare il sistema, che è molto più alta. Gli scienziati stimano che la fusione commerciale richiederà reazioni che generano tra 30 e 100 volte l’energia nei laser.
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