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Le ragazze tra 11 e 13 anni a rischio dei predatori online.

Redazione RHC : 5 Maggio 2021 08:00

La IWF (Internet Watch Foundation), un’organizzazione senza scopo di lucro con sede in Inghilterra la cui missione è “eliminare le immagini di abusi sessuali sui minori online”, ha recentemente pubblicato una analisi sui “predatori online” e sulla tipologia di abuso sessuale prevalente. L’ambito della relazione ha riguardato l’intero 2020.

L’IWF ha valutato quasi 300.000 segnalazioni nel 2020, in cui poco più della metà di queste – 153.383 – erano relative a materiale che raffigurante abusi sessuali sui minori.


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Rispetto ai numeri del 2019, c’è stato un aumento del 16% delle pagine che ospitano queste immagini o vengono utilizzate per la condivisione.

Sulla base di queste informazioni, la IWF è stata in grado di stabilire le seguenti tendenze:

  1. La maggior parte delle vittime sono donne. C’è stato un aumento nel numero di bambine di sesso femminile dal 2019. Nel 2020, l’IWF ha notato che il 93% del materiale Child Sexual Abuse Material (CSAM) da loro valutato coinvolgeva almeno una bambina. Si tratta di un aumento del 15% rispetto ai numeri del 2019.
  2. I predatori online cercano bambini di età compresa tra 11 e 13 anni. L’IWF ha analizzato un totale di 245.280 hash (codici univoci che rappresentano immagini, video o altri CSAM), dove la maggior parte dei quali coinvolgeva bambine tra 11-13 anni di età. Seguono i bambini dai 7 ai 10 anni di età.
  3. I contenuti auto-generati sugli abusi sessuali su minori sono in aumento. Il 44% delle immagini e video analizzati dall’IWF nel 2020 sono classificati come contenuti di abusi sessuali su minori “autogenerati”. Si tratta di un aumento del 77% dal 2019 (in cui sono state ricevute 38.400 segnalazioni) al 2020 (68.000 segnalazioni).
  4. L’Europa ospita quasi tutti gli URL di abusi sessuali su minori. L’IWF ha rilevato che il 90% degli URL analizzati che ospitano CSAM erano ospitati in Europa, nella quale includevano anche Russia e Turchia. Tra tutti i paesi in Europa, i Paesi Bassi sono il luogo privilegiato per ospitare CSAM, una costante che l’IWF ha visto negli anni.

Il rapporto di IWF evidenzia una tendenza preoccupante sulle vittime infantili e ci dà un’idea che i predatori online non solo governano i loro obiettivi, ma li costringono a eseguire i loro ordini.

Purtroppo, non esiste una singola misura o componente tecnologico in grado di risolvere il problema dello sfruttamento dei minori. La migliore protezione per i bambini è un’efficace genitorialità e l’IWF esorta i genitori e i tutori a parlare con i loro figli.

TALK è un elenco di passi completi e attuabili che i genitori e / o gli assistenti possono intraprendere per aiutare i propri figli attraverso un viaggio online più sicuro man mano che crescono. TALK sta per:

  1. Parla con tuo figlio degli abusi sessuali online. Inizia la conversazione e ascolta le loro preoccupazioni;
  2. Concorda le regole di base sul modo in cui usi la tecnologia in famiglia;
  3. Scopri le piattaforme e le app che tuo figlio ama. Interessati alla loro vita online;
  4. Impara a utilizzare strumenti, app e impostazioni che possono aiutarti a mantenere il tuo bambino al sicuro online.

Fonte

https://www.iwf.org.uk/report/iwf-2020-annual-report-face-facts

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La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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