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Meta sta sperimentando una chat con intelligenza artificiale su WhatsApp e Messenger

Alessia Tomaselli : 5 Marzo 2023 10:00

Nessuna azienda è immune dall’ondata di AI generativa e anche Meta sta pensando al suo utilizzo.

Meta in realtà è l’ultima a testare strumenti basati sull’IA per i suoi prodotti.

Mark Zuckerberg ha annunciato che l’azienda sta costruendo “una nuova serie di prodotti di alto livello” per integrare l’IA generativa nei suoi servizi utilizzati da miliardi di utenti.


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Zuckerberg ha dichiarato che il team si concentrerà inizialmente sulla creazione di strumenti creativi, ma l’obiettivo a lungo termine è quello di creare “personaggi AI che possano aiutare le persone in vari modi”. L’azienda, tuttavia, deve fare molto lavoro di base prima di condividere queste esperienze “futuristiche” con gli utenti, ha avvertito.

L’azienda sta iniziando a testare strumenti d’intelligenza artificiale basati sul testo di WhatsApp e Messenger, presumibilmente bot di conversazione in stile ChatGPT.

Se da un lato questi potrebbero sembrare qualcosa di entusiasmante per gli utenti, dobbiamo anche pensare che Meta potrebbe sfruttare queste funzionalità offrendole alle aziende in settori come le vendite e l’assistenza clienti.

Meta sta anche sperimentando filtri e formati pubblicitari assistiti dall’intelligenza artificiale su Instagram, oltre a “esperienze video e multimediali”.

Secondo Axios, il progetto sarà guidato dall’ex dirigente Apple Ahmad Al-Dahle e il team farà capo al Chief Product Officer Chris Cox.

Sebbene gli strumenti di IA generativa siano in circolazione da tempo, la tecnologia è diventata mainstream solo con il bot ChatGPT di OpenAI. Microsoft ha già integrato parte di questa intelligenza artificiale nella ricerca Bing e nel browser Edge.

In risposta, all’inizio di questo mese, anche Google ha dichiarato che sta sperimentando un prodotto rivale chiamato Bard. Anche altri motori di ricerca, come You.com e Neeva, hanno annunciato integrazioni di prodotti di chat basati sull’intelligenza artificiale. Anche Snapchat, rivale di Facebook, ha lanciato questo mese un chatbot addestrato su misura per i suoi abbonati a pagamento.

Non sorprende che Meta abbia a sua volta scelto di adottare l’intelligenza artificiale.

La grande scommessa di Zuckerberg sul metaverso non ha ancora dato i suoi frutti e l’azienda dovrà trovare nuovi modi per guadagnare. La scorsa settimana ha debuttato il programma di abbonamento Meta Verified, ma come è successo anche con altri social network, i piani a pagamento sembrano non generare ancora molte entrate.

Alessia Tomaselli
Laureata in Mediazione Linguistica per le lingue inglese e spagnolo, attualmente lavora come copywriter presso s-mart.biz, società leader nella sicurezza informatica.

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