Luca Galuppi : 5 Maggio 2025 06:56
Nel Password Day del primo maggio, Microsoft ha deciso di lanciare un messaggio forte e chiaro al mondo della cybersecurity: “Le password? roba vecchia. Il futuro è passwordless.”
Con un annuncio che segna una svolta epocale, Redmond ha comunicato che tutti i nuovi account Microsoft saranno “senza password per impostazione predefinita”. Già, avete capito bene: niente più password al momento della creazione di un nuovo account. Al loro posto? Le passkey, le notifiche push su dispositivi fidati e le security key hardware.
Un cambio di paradigma destinato a scrivere la parola fine su decenni di autenticazione basata su stringhe sempre più complicate da ricordare, sempre più facili da rubare. Addio phishing, addio forza bruta, addio credential stuffing. È questa la direzione in cui si muove il gigante della tecnologia.
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La novità arriva dopo mesi di preparazione: già da marzo, Microsoft aveva iniziato a implementare nuovi flussi di esperienza utente per login e registrazione su app web e mobile, ottimizzati per l’autenticazione senza password e passkey-first. Ora, con questo annuncio ufficiale, si completa il puzzle.
“I nuovi utenti avranno diverse opzioni di accesso senza password e non dovranno mai registrarne una. Gli utenti esistenti potranno accedere alle impostazioni del proprio account per eliminarla,” hanno dichiarato Joy Chik, Presidente di Microsoft per Identity & Network Access, e Vasu Jakkal, Vicepresidente Corporate per Microsoft Security.
Microsoft specifica che per ogni nuovo account sarà abilitato automaticamente il metodo di accesso senza password più sicuro e impostato come predefinito. Una scelta pensata per semplificare la vita agli utenti e, al contempo, alzare l’asticella della sicurezza.
Ma non finisce qui: una volta effettuato l’accesso, agli utenti verrà chiesto di registrare una passkey, e ai successivi login verrà utilizzata quella per accedere. “Questa esperienza semplificata consente di accedere più velocemente e, nei nostri esperimenti, ha ridotto l’uso delle password di oltre il 20%,” spiegano Chik e Jakkal. E aggiungono: “Con l’aumento delle persone che registrano le passkey, il numero di autenticazioni tramite password continuerà a diminuire, fino a quando non potremo eliminare completamente il supporto per le password.”
La visione di Microsoft si inserisce in un movimento più ampio: l’azienda è membro del consiglio di amministrazione della FIDO Alliance, l’organizzazione che da oltre dieci anni promuove le passkey come standard globale per un accesso senza password. Non a caso, Microsoft aveva già introdotto il supporto alle passkey sugli account personali un anno fa, integrandole con Windows Hello e persino con un password manager nativo su Windows 11 22H2. Più recentemente, ha iniziato a testare le nuove API WebAuthn per supportare anche provider di passkey di terze parti su Windows 11.
I numeri parlano da soli: più di 1 milione di passkey attivate ogni giorno. Un’ondata che non si ferma, spinta dalla crescente consapevolezza che le password sono il punto debole della catena. Phishing, credential stuffing, brute force? Tutte tecniche che vivono e prosperano grazie alle password.
Ma se da un lato le passkey promettono maggiore sicurezza, dall’altro la loro adozione su larga scala apre nuove sfide: dalla gestione delle identità su più dispositivi fino alle implicazioni di interoperabilità tra ecosistemi diversi. Una transizione che non sarà priva di ostacoli per aziende e utenti.
Microsoft non è la prima, ma la sua mossa del primo maggio segna un punto di non ritorno. È un segnale chiaro al mercato, agli utenti, alle aziende: l’era della password sta finendo. Preparati o resta indietro.
Non è un caso che proprio mentre Microsoft spinge sulle passkey, gli attacchi di credential stuffing e phishing continuino a crescere: secondo il recente report di Verizon, l’80% delle violazioni sfrutta ancora credenziali compromesse. Rimuovere le password equivale a chiudere il rubinetto che alimenta questi attacchi.
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