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Microsoft elimina la cronologia delle posizioni su Windows. Scelta di privacy o rischio sicurezza?

Luca Galuppi : 18 Febbraio 2025 10:12

Microsoft ha annunciato la rimozione della funzione Location History da Windows 10 e 11, eliminando di fatto la possibilità per le applicazioni di accedere alla cronologia delle posizioni del dispositivo. Una decisione che solleva interrogativi nel mondo della cybersecurity: una mossa per rafforzare la privacy o un cambiamento che potrebbe influenzare la sicurezza e la forensic analysis?

Cosa cambia con la rimozione della cronologia delle posizioni?

La funzione Location History consentiva ad applicazioni come Cortana di accedere alla posizione del dispositivo registrata nelle ultime 24 ore. Con la sua rimozione, questi dati non verranno più salvati localmente e l’opzione sparirà dalle impostazioni di Windows (Privacy & Security > Location).

Microsoft ha dichiarato: “Stiamo deprecando e rimuovendo la funzione Location History, un’API che permetteva a Cortana di accedere alle ultime 24 ore di cronologia delle posizioni del dispositivo quando la localizzazione era abilitata.”

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L’API Geolocator.GetGeopositionHistoryAsync, che permetteva l’accesso ai dati memorizzati localmente, verrà dismessa. Ciò significa che le app non potranno più recuperare automaticamente le posizioni passate del dispositivo, eliminando un potenziale vettore di attacco ma anche uno strumento di monitoraggio.

Impatto sulla sicurezza e sulla forensic analysis

Questa decisione si inserisce in un trend più ampio di maggiore attenzione alla privacy, seguendo normative come GDPR e CCPA, che impongono restrizioni più severe sulla raccolta e conservazione dei dati personali. Tuttavia, la rimozione di questa funzione potrebbe avere effetti collaterali imprevisti:

  • Limitazione delle indagini forensi: gli analisti di sicurezza spesso usano dati di localizzazione per individuare attività sospette o analizzare movimenti legati a minacce informatiche.
  • Meno strumenti per le aziende: alcune organizzazioni utilizzano la cronologia delle posizioni per verificare accessi anomali o per migliorare la protezione dei dispositivi aziendali.
  • Riduzione del rischio di esfiltrazione: la rimozione della cronologia delle posizioni potrebbe diminuire la superficie di attacco per i cybercriminali che sfruttano questi dati per tracciare utenti o pianificare attacchi mirati.

Microsoft consiglia agli sviluppatori di rivedere le proprie applicazioni e migrare verso nuove soluzioni che non dipendano dalla funzione obsoleta. Per gli utenti, invece, il consiglio è:

  1. Disattivare i servizi di localizzazione nelle impostazioni di Windows se non necessari.
  2. Cliccare su “Clear” per cancellare eventuali dati di posizione registrati nelle ultime 24 ore.

Privacy o limitazione della sicurezza?

Se da una parte Microsoft si allinea alla crescente richiesta di maggiore privacy e controllo sui dati, dall’altra questa rimozione potrebbe creare disagi a chi sfruttava la cronologia delle posizioni per funzioni avanzate, costringendo sviluppatori e aziende a ripensare le proprie strategie. Sarà interessante vedere quali soluzioni alternative emergeranno per colmare questo vuoto.

In un mondo digitale sempre più complesso e minaccioso, la vera sfida sarà trovare il giusto equilibrio tra tutela della privacy e capacità di difesa dalle minacce informatiche, senza compromettere né la sicurezza né l’innovazione.

Luca Galuppi
Appassionato di tecnologia da sempre. Lavoro nel campo dell’informatica da oltre 15 anni. Ho particolare esperienza in ambito Firewall e Networking e mi occupo quotidianamente di Network Design e Architetture IT. Attualmente ricopro il ruolo di Senior IT Engineer e PM per un’azienda di Consulenza e Servizi IT.

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