
Redazione RHC : 10 Gennaio 2024 15:35
Recentemente, la questione dell’uso dei diritti d’autore nella formazione sull’intelligenza artificiale è venuta alla ribalta. OpenAI, un laboratorio sostenuto da Microsoft, ha affermato che non è possibile creare reti neurali all’avanguardia che soddisfino i requisiti moderni senza utilizzare il lavoro originale umano. A loro avviso, l’utilizzo di materiali di pubblico dominio non protetti dal diritto d’autore porterà alla creazione di un’intelligenza artificiale di bassa qualità.
La dichiarazione è arrivata sullo sfondo dello sviluppo attivo dell’apprendimento automatico e dei problemi legati al diritto d’autore. Un recente rapporto dell’IEEE ha rilevato che servizi di intelligenza artificiale come Midjourney e DALL-E 3 di OpenAI sono in grado di ricreare scene protette da copyright da film e videogiochi in base ai dati di addestramento.
Lo studio condotto dall’esperto di intelligenza artificiale Gary Marcus e dall’illustratore digitale Reed Southen, documenta numerosi casi di “plagio” in cui OpenAI e DALL-E 3 rendono versioni quasi identiche di scene di film, immagini di attori famosi e contenuti di videogiochi.
Prova la Demo di Business Log! Adaptive SOC italiano Log management non solo per la grande Azienda, ma una suite di Audit file, controllo USB, asset, sicurezza e un Security Operation Center PERSONALE, che ti riporta tutte le operazioni necessarie al tuo PC per tutelare i tuoi dati e informati in caso di problemi nel tuo ambiente privato o di lavoro.
Scarica ora la Demo di Business Log per 30gg
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
La legalità di tale utilizzo di materiali proprietari e i rischi di responsabilità per i fornitori di intelligenza artificiale e i loro clienti rimangono controversi. Tuttavia, i risultati dello studio potrebbero rafforzare la posizione di coloro che hanno citato in giudizio Midjourney e i creatori di DALL-E di OpenAI per violazione del copyright.
Il rapporto evidenzia che OpenAI e Midjourney sono in grado di creare materiale che potrebbe violare diritti d’autore e marchi senza che i sistemi ne informino gli utenti. Cioè, gli utenti potrebbero anche non sapere che stanno violando il copyright creando un’immagine.

Le aziende non divulgano i dati utilizzati per addestrare i propri modelli di intelligenza artificiale. Non sono solo gli artisti digitali a metterli sotto pressione. Ad esempio, il New York Times ha recentemente citato in giudizio OpenAI perché il suo modello di testo ChatGPT produce copie quasi letterali di articoli dal servizio di abbonamento a pagamento del giornale.
In risposta a una richiesta del Comitato per le comunicazioni e il digitale della Camera dei Lord del Regno Unito, OpenAI ha presentato un rapporto in cui avvertiva che i suoi modelli non avrebbero funzionato senza formazione sui contenuti proprietari. Credono che imparare dai materiali protetti da copyright sia legittimo, anche se riconoscono che “c’è ancora del lavoro da fare per sostenere e dare potere ai creatori”.
OpenAI offriva protezione dalle rivendicazioni sul copyright per i client ChatGPT e API a meno che il cliente o gli utenti finali “sapessero o avrebbero dovuto sapere che il risultato viola o potrebbe violare” i diritti d’autore o se il client ignorava le funzionalità di sicurezza. Midjourney, al contrario, promette di perseguire e citare in giudizio i clienti coinvolti nella violazione per recuperare le spese legali associate a tali affermazioni.
Pertanto, l’uso del diritto d’autore nella formazione sull’IA rimane una questione complessa e controversa che richiede ulteriori considerazioni e possibilmente modifiche legislative.
Redazione
Analisi RHC sulla rete “BHS Links” e sulle infrastrutture globali di Black Hat SEO automatizzato Un’analisi interna di Red Hot Cyber sul proprio dominio ha portato alla luce una rete globale di ...

Abbiamo recentemente pubblicato un approfondimento sul “furto del secolo” al Louvre, nel quale sottolineavamo come la sicurezza fisica – accessi, controllo ambientale, vigilanza – sia oggi str...

Una nuova e insidiosa campagna di phishing sta colpendo i cittadini lombardi. I truffatori inviano e-mail che sembrano provenire da una presunta agenzia di recupero crediti, chiedendo il pagamento di ...

Capire davvero cos’è il ransomware non è semplice: tra notizie frammentate e articoli tecnici, chi cerca risposte rischia di perdersi in un mare di informazioni confuse. Questo articolo nasce per ...

Hai sempre pensato che il Dark Web sia frequentato dai criminali informatici? Hai sempre pensato che il Dark Web sia una rete pericolosa e piena di insidie? Oggi vogliamo sfatare questo mito e creare ...