Redazione RHC : 30 Novembre 2024 12:07
Le forze dell’ordine hanno annunciato l’operazione internazionale Taken down, durante la quale è stato liquidato un servizio di streaming IPTV pirata. È stato utilizzato da più di 22 milioni di persone in tutto il mondo e il reddito mensile dei suoi operatori è stimato in 250 milioni di euro (3 miliardi di euro all’anno).
L’operazione Taken down è stata condotta dalla polizia postale italiana e dal servizio di sicurezza informatica, nonché da Eurojust, Europol e dalle forze dell’ordine di molti altri paesi europei.
Secondo quanto riferito, il servizio pirata senza nome era gestito da un gruppo internazionale che le autorità descrivono come una struttura gerarchica composta da numerosi fornitori, distributori, venditori e rivenditori.
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Il gruppo ha intercettato e rivenduto illegalmente contenuti protetti da copyright da piattaforme popolari. Questi contenuti includevano IPTV, live streaming e contenuti on-demand, comprese le principali piattaforme come Sky, Dazn, Mediaset, Amazon Prime, Netflix, Disney+ e Paramount.
La polizia sostiene che si accedeva a queste trasmissioni illegali attraverso numerosi siti di streaming, ma nel rapporto delle forze dell’ordine non era specificato un singolo dominio.
L’indagine che ha portato a Taken Down è durata due anni e ha rivelato che i criminali utilizzavano applicazioni di comunicazione crittografate, identità fittizie e documenti falsi per evitare di essere scoperti.
“Più di 270 agenti della polizia postale, in collaborazione con le forze dell’ordine straniere, hanno effettuato 89 perquisizioni in 15 regioni d’Italia e altre 14 perquisizioni nel Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Romania, Croazia e Cina”, si legge nella nota ufficiale. legge.
Di conseguenza, nell’ambito dell’indagine avviata inizialmente dalla Procura di Catania e dalla Polizia postale italiana, la polizia croata ha emesso 11 mandati di arresto nei confronti di indagati (in questo caso complessivamente 102 indagati). Nel Regno Unito e nei Paesi Bassi sono stati identificati tre amministratori di servizi e scoperti più di 80 pannelli di controllo dello streaming per i canali IPTV.
Sono stati chiusi anche più di 2.500 canali illegali e i relativi server, inclusi nove server in Romania e Hong Kong. Inoltre, la polizia ha sequestrato più di 1,65 milioni di euro in criptovalute e altri circa 40.000 euro in contanti.
Secondo le autorità, il danno annuale derivante da questo servizio ammonta a circa 10 miliardi di euro.
Attualmente gli arrestati sono già accusati di diffusione illegale di contenuti audiovisivi tramite IPTV, accesso non autorizzato a sistemi, frode informatica e riciclaggio di denaro.
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