Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Ora è il turno del Ministero degli Esteri ad essere sotto attacco DDoS, ma sembra resistere

Redazione RHC : 22 Febbraio 2023 13:01

Continuano gli attacchi di Distributed Denial of Service da parte del gruppo filorusso NoName057 e poco fa è comparsa la rivendicazione del Ministero degli Esteri italiano (https://www.esteri.it).

Questo avviene dopo gli attacchi di ieri al Ministero della Difesa (ora ritornato online), al sito dei Carabinieri (al momento ancora rallentato) e al sito della banca Carige (ancora offline).

Questo genere di attacchi vengono chiamati “Slow HTTP Attack” e sono una forma di attacco DDoS (Distributed Denial of Service) in cui l’attaccante cerca di sfruttare la debolezza dei server HTTP, inviando una grande quantità di richieste HTTP parziali.

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?

Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". 
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.  
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato.
Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. 
Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com
Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]



Supporta RHC attraverso:
 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
 

In un attacco Slow HTTP, l’attaccante invia un gran numero di richieste HTTP incomplete, mantenendo aperta la connessione con il server per un periodo di tempo molto lungo, spingendo il server a mantenere attive molte connessioni simultaneamente e occupando le risorse del server. Ciò può causare una riduzione della disponibilità del server ai normali utenti legittimi, impedendo loro di accedere alle risorse del server.

Il nome Slow HTTP deriva dal fatto che l’attacco cerca di rendere il server “lento”, rallentando la sua capacità di elaborare richieste HTTP. Gli attacchi Slow HTTP possono essere particolarmente pericolosi poiché possono essere effettuati utilizzando solo un singolo computer e richiedono relativamente poche risorse da parte dell’attaccante, ma possono causare danni significativi al server target.

Rivendicazione dell’attacco DDoS contro il sito del Ministero degli Esteri

In generale, un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) è un tipo di attacco informatico in cui un grande numero di computer o dispositivi connessi a Internet (noti come botnet) inviano una grande quantità di traffico in una rete o su un sito web specifico, allo scopo di renderlo inaccessibile o di abbassarne le prestazioni.

Il risultato di un attacco DDoS è che il server o il sito web bersaglio diventa sovraccarico di richieste, in modo da non essere in grado di elaborare tutte le richieste valide, causando un rallentamento del servizio o addirittura il blocco completo dell’accesso. Ciò può causare interruzioni nei servizi online e nei siti web, causando danni finanziari, reputazionali o di altro tipo per le organizzazioni colpite.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Arriva Google CodeMender! Quando l’AI, trova il bug nel codice e lo ripara da sola
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Epp...

L’ascesa dei Partner Digitali: l’AI diventa il rifugio per i wiresexual perché sicura, comoda e controllabile
Di Redazione RHC - 07/10/2025

La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai...

RediShell: una RCE da score 10 vecchia di 13 anni è stata aggiornata in Redis
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Una falla critica di 13 anni, nota come RediShell, presente in Redis, permette l’esecuzione di codice remoto (RCE) e offre agli aggressori la possibilità di acquisire il pieno controllo del sistema...

L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva!
Di Massimiliano Brolli - 06/10/2025

Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Ita...

Apple nel mirino? Presunta rivendicazione di data breach da 9 GB su Darkforums
Di Inva Malaj - 05/10/2025

Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci 04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa...