Redazione RHC : 26 Luglio 2021 18:46
Un attacco hacker, da parte dei criminali informati cinesi, ha bloccato per alcuni giorni i database della Galileo Network, una società informatica che gestisce i dati per i consorzi di credito e per le PMI.
Si tratta del famoso gruppo cinese APT41, il quale utilizza strumenti di spionaggio molto sofisticati per penetrare le aziende a caccia di segreti commerciali e proprietà intellettuale.
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La direttiva NIS2 rappresenta una delle novità più importanti per la sicurezza informatica in Europa, imponendo nuovi obblighi alle aziende e alle infrastrutture critiche per migliorare la resilienza contro le cyber minacce.
Con scadenze stringenti e penalità elevate per chi non si adegua, comprendere i requisiti della NIS2 è essenziale per garantire la compliance e proteggere la tua organizzazione.
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L’azienda padovana (80 dipendenti e 8 milioni di fatturato) nei giorni scorsi non riusciva più ad accedere al proprio database dei clienti e ai relativi dati finanziari. In poche ore, si è appreso il motivo, dopo che una email arrivata ad un dipendente riportava una richiesta di riscatto per mezzo milione di euro.
Galileo ha chiesto subito aiuto all’azienda di Cyber Security Yoroi, per comprendere cosa stava accadendo, avviando una task force.
Dopo una settimana di analisi, l’azienda è riuscita a sbarazzarsi del malware, come spiega Andrea Gelfi, amministratore delegato di Galileo, che ha dovuto spendere circa centomila euro per ripristinare i propri sistemi.
“Il fatto che abbiamo una copia dei dati nel cloud ci ha salvato. In attacchi come questi, è necessario ripristinare il sistema da zero; È necessario disporre di backup in aree che gli hacker non possono raggiungere”
Ha riportato Gelfi. Però, dopo un “diniego” di pagamento da parte di una organizzazione, e dopo un mese dal primo attacco, i criminali potrebbero ritornare.
L’azienda per poter migliorare la propria sicurezza informatica ha installato delle sonde e dei programmi di intelligenza artificiale, capaci di analizzare il traffico entrante e generare allarmi una volta che un altro vettore di attacco sia attivato nelle proprie infrastrutture.
Come al solito, i miglioramenti avvengono dopo, e per fortuna nel caso di Galileo lo stiamo raccontando.
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