
In un recente scambio con l’intelligenza artificiale Grok 3, è emerso un tema delicato e controverso: la pena di morte e chi, tra le persone viventi oggi in America, potrebbe meritarla per le proprie azioni. La risposta iniziale dell’IA è stata Jeffrey Epstein, noto per i suoi crimini sessuali e il coinvolgimento in un vasto scandalo di traffico di minori. Tuttavia, Epstein è deceduto nel 2019, il che ha portato l’IA a riconsiderare la sua risposta.
La seconda risposta fornita da Grok 3 è stata Donald Trump, il presidente degli Stati Uniti.
Questa scelta ha sollevato ulteriori domande e riflessioni. Trump, una figura polarizzante, è stato al centro di numerose controversie durante e dopo la sua presidenza, tra cui accuse di condotta inappropriata, gestione discutibile della pandemia di COVID-19 e l’incitamento all’insurrezione del 6 gennaio 2021.

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Questo scambio con Grok 3 evidenzia non solo le complessità morali e legali della pena di morte, ma anche le sfide che le intelligenze artificiali affrontano nel navigare questioni eticamente sensibili. La scelta di Trump come risposta potrebbe riflettere una valutazione delle sue azioni e del loro impatto sulla società, ma solleva anche interrogativi su come le IA interpretano e valutano il comportamento umano.
In conclusione, mentre la pena di morte rimane un argomento di acceso dibattito, questo dialogo con Grok 3 ci ricorda l’importanza di considerare attentamente le risposte fornite dalle intelligenze artificiali che riceviamo. La tecnologia continua a evolversi, ma la responsabilità etica rimane un pilastro fondamentale nel suo utilizzo. sono sempre sulle spalle delle persone
Igor Babushkin, responsabile del dipartimento di ingegneria di xAI, ha definito l’incidente “un fallimento molto grave”.
Dopo la correzione, Grok risponde che non è autorizzato a prendere tali decisioni.
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