Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Ritrovare 2 milioni di Dollari in Bitcoin! La storia dell’hacker Joe Grand e del portafoglio USB sbloccato

Redazione RHC : 4 Novembre 2024 11:24

Nel 2022, Joe Grand, noto come “Kingpin“, ha ricevuto una richiesta di assistenza per recuperare il PIN dimenticato di un portafoglio USB Trezor. Grand, un esperto di hacking hardware con una lunga carriera iniziata a soli 10 anni, ha accettato la sfida. Utilizzando avanzate tecniche di analisi hardware, è riuscito a sbloccare il dispositivo e a recuperare l’accesso, restituendo al cliente criptovalute per un valore di 2 milioni di dollari.

Nel frattempo, un utente anonimo chiamato “Michael” stava cercando di recuperare l’accesso a un vecchio portafoglio software, in cui aveva immagazzinato 43,6 BTC (circa $5.600 all’epoca, ma di valore molto maggiore in seguito). Michael, all’epoca molto attento alla sicurezza, aveva generato una password tramite RoboForm e crittografato il file con TrueCrypt. Tuttavia, un anno dopo, scoprì che il file era corrotto e che la password non era più accessibile. Considerando tollerabile la perdita, Michael decise di lasciar perdere.

Con il vertiginoso aumento del valore del Bitcoin dieci anni dopo, Michael tentò nuovamente di recuperare il portafoglio, ma dopo diversi rifiuti da parte di esperti di crittoanalisi, si rivolse a Joe Grand. Sebbene inizialmente Grand avesse rifiutato la richiesta, accettò di analizzare il caso dopo ulteriori contatti. Collaborando con un collega tedesco, Bruno, i due iniziarono il reverse engineering di una vecchia versione di RoboForm del 2013. Scoprirono che il generatore di numeri pseudo-casuali del programma era vulnerabile, generando password basate sulla data e sull’ora.




Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

"Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. 
Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi". Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
 Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare. 
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Purtroppo, Michael non ricordava la data precisa di creazione della password. Dopo aver consultato i registri del portafoglio, Grand e Bruno ipotizzarono che la password fosse stata generata intorno ad aprile 2013, ma i tentativi iniziali non diedero risultati. Durante una seconda analisi, Michael si ricordò di un’ulteriore password creata nello stesso periodo, il che offrì una nuova pista. Nel novembre successivo, i tre si incontrarono in Europa, e Grand e Bruno riuscirono finalmente a sbloccare il portafoglio.

Secondo Grand, la vulnerabilità era dovuta alle vecchie versioni di RoboForm; dal 2015 in poi, il software potrebbe aver modificato il suo generatore di numeri pseudo-casuali, rendendo impossibile sfruttare la stessa tecnica. La società sviluppatrice, Siber, non ha risposto alle richieste di chiarimenti sul cambio di specifiche e sulla possibilità di ricreare le password.

Dopo il successo, Grand e Bruno restituirono la password a Michael, che, una volta raggiunti i 62.000 $/BTC, vendette parte dei suoi bitcoin, mantenendone 30.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Arriva Google CodeMender! Quando l’AI, trova il bug nel codice e lo ripara da sola
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Sarebbe fantastico avere un agente AI capace di analizzare automaticamente il codice dei nostri progetti, individuare i bug di sicurezza, generare la correzione e pubblicarla subito in produzione. Epp...

L’ascesa dei Partner Digitali: l’AI diventa il rifugio per i wiresexual perché sicura, comoda e controllabile
Di Redazione RHC - 07/10/2025

La disillusione nei confronti degli incontri online spinge sempre più le donne a cercare intimità emotiva nel mondo virtuale. Sempre più donne si rivolgono all’intelligenza artificiale, ovvero ai...

RediShell: una RCE da score 10 vecchia di 13 anni è stata aggiornata in Redis
Di Redazione RHC - 07/10/2025

Una falla critica di 13 anni, nota come RediShell, presente in Redis, permette l’esecuzione di codice remoto (RCE) e offre agli aggressori la possibilità di acquisire il pieno controllo del sistema...

L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva!
Di Massimiliano Brolli - 06/10/2025

Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Ita...

Apple nel mirino? Presunta rivendicazione di data breach da 9 GB su Darkforums
Di Inva Malaj - 05/10/2025

Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci 04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa...