
Redazione RHC : 5 Dicembre 2022 15:09
Secondo un rapporto di Forbes, le forze dell’ordine federali degli Stati Uniti D’America, insieme alla Immigration and Border Protection, stanno utilizzando una tecnologia che sfrutta le vulnerabilità nei sistemi di Infotainment per estrarre dati da 10.000 diversi modelli di auto.
Nel 2022, gli ufficiali dell’immigrazione e gli agenti di polizia hanno iniziato sempre di più a raccogliere prove in questo modo, che a quanto pare forniscono più informazioni rispetto ad un “semplice” telefono.
I documenti del tribunale e i rapporti sui contratti governativi mostrano che le agenzie incaricate di monitorare il confine messicano hanno “speso somme record in strumenti per l’hacking delle auto”, mentre rivendicano la grande quantità di prove preziose che possono essere raccolte dai computer di bordo delle macchine.
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Customs and Border Protection (CBP) e Immigration Customs Enforcement (ICE) utilizzano un toolkit chiamato iVe della società forense automobilistica Berla, secondo Forbes.
Il kit iVe comprende un’applicazione mobile per l’identificazione del veicolo, un kit hardware per l’accesso ai sistemi multimediali e un software specializzato per l’analisi dei dati.
CBP ha speso oltre 380.000 dollari per iVe ad agosto, secondo i contratti governativi, mentre ICE, che acquista strumenti Berla dal 2010, ha speso 500.000 dollari per iVe a settembre.

Il Surveillance Technology Oversight Project (STOP), è un gruppo di difesa della privacy, ha affermato che le auto memorizzano anche i dati degli occupanti e la polizia può recuperarli con strumenti speciali. STOP stima che nel 2020 le forze dell’ordine abbiano effettuato l’accesso ai computer di bordo centinaia di migliaia di volte. Inoltre, le scappatoie nella legge consentono l’accesso ai dati dell’auto, alle informazioni da un telefono collegato a un’auto e agli account nei servizi web senza un mandato.
Forbes ha menzionato la recente ricerca di una Dodge Charger del 2019 utilizzata per trasportare cittadini illegali oltre il confine dal Messico agli Stati Uniti. La polizia è stata in grado di accedere al sistema di infotainment dell’auto e ha raccolto un’ampia gamma di informazioni: posizione del sospettato, password utente, indirizzi e-mail, indirizzi IP e numeri di telefono.
Un investigatore del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (ATF) ha affermato che i sistemi multimediali nelle auto moderne possono essere utilizzati per raccogliere grandi quantità di dati, nonché per spiare a distanza un telefono collegato all’auto.
ATF ha verificato che questo metodo di raccolta dati è disponibile in oltre 10.000 diversi modelli di veicoli da BMW, Buick, Cadillac, Chevrolet, Chrysler, Dodge, Fiat, Ford, GMC, Hummer, Jeep, Lincoln, Maserati, Mercedes, Mercury, Pontiac, Ram , Saturno, Toyota e Volkswagen. Inoltre, i sistemi di infotainment Tesla memorizzano le credenziali del servizio Google e Spotify, nonché le password Wi-Fi, ecc.
Ancora siamo agli inizi di questo mercato che apparterrà ai Public Sector Offensive Actors (PSOA), ma visto il doffondersi delle macchine interconnesse ad internet, presto ne vedremo delle belle.
Redazione
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