Redazione RHC : 24 Gennaio 2024 16:45
Il rapido sviluppo di nuovi strumenti di intelligenza artificiale (AI) porterà ad un aumento degli attacchi informatici. Inoltre abbasserà le barriere all’ingresso per gli hacker criminali meno esperti, avverte il National Cyber Security Center (NCSC) del Regno Unito.
Anche le basse barriere all’ingresso contribuiranno probabilmente all’aumento globale degli attacchi ransomware. L’NCSC afferma che l’intelligenza artificiale aumenterà quasi sicuramente il volume e l’impatto degli attacchi informatici nei prossimi due anni. Tuttavia, l’impatto sulla minaccia informatica non sarà uniforme.
Si prevede che il maggiore aumento di opportunità nel cyberspazio provenga dagli hacker alle prime armi che non dispongono delle competenze necessarie per sferrare attacchi di livello superiore. Per lo meno, l’utilizzo dei chatbot può aiutare a creare e-mail o documenti più convincenti utilizzati nelle campagne di phishing.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato.
Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Gli hacker sostenuti dallo Stato invece saranno nella posizione migliore per sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale in attacchi informatici sofisticati, come la creazione di malware avanzati.
L’aumento del numero degli attacchi informatici e la riduzione delle barriere di ingresso per il nuovo cybercrime, utilizzando modelli linguistici di grandi dimensioni, richiedono una revisione degli approcci alla cybersecurity e lo sviluppo di nuove misure di protezione.
Allo stesso tempo, la crescente minaccia rappresentata da criminali informatici inesperti e hacker governativi sottolinea la necessità di una maggiore cooperazione internazionale e condivisione di informazioni per combattere le minacce.
L’allarme del NCSC ricorda che i progressi nell’intelligenza artificiale portano non solo opportunità, ma anche nuove sfide che devono essere affrontate in modo efficace.
L’avanzamento dell’intelligenza artificiale, sebbene porti benefici significativi, apre anche la porta a sfide etiche e di sicurezza, soprattutto nel contesto del crimine informatico. L’IA non solo consente un accesso più veloce alla produzione di email convincenti e malware, ma introduce anche un’asimmetria nell’utilizzo di questa tecnologia.
Da un lato, le organizzazioni e gli esperti di sicurezza che si impegnano nella difesa cibernetica sono vincolati da regole, leggi e normative che limitano il loro operato e stabiliscono rigorosi protocolli etici (anche se tutti da esplorare anche in ottica di AI Act). Queste restrizioni sono essenziali per garantire la legalità e la trasparenza nel campo della sicurezza informatica.
D’altra parte, i criminali informatici possono sfruttare l’IA senza essere soggetti alle stesse regole. La mancanza di normative specifiche per il loro utilizzo consente loro di beneficiare appieno della potenza delle intelligenze artificiali, superando le barriere etiche che regolamentano le attività difensive. Questa asimmetria potrebbe portare a un aumento della sofisticazione e dell’efficacia delle minacce informatiche e ad una riduzione delle difese.
Attualmente, i criminali informatici di élite sono rimasti delusi dall’IA generativa, poiché la produzione di malware altamente personalizzato richiede ancora un livello avanzato di competenza tecnica. Tuttavia, l’accesso facilitato alle tecnologie IA potrebbe democratizzare il crimine informatico, rendendo gli “script kiddies” e gli attori meno sofisticati in grado di condurre attacchi più pericolosi e diffusi.
Il rischio è che, in un futuro prossimo, l’IA potrebbe diventare un alleato chiave per i criminali informatici, riducendo l’efficacia delle difese tradizionali e sfidando la capacità delle autorità di reprimere attività illegali online. È essenziale che la comunità globale lavori insieme per sviluppare regolamentazioni e misure di sicurezza efficaci che mitigano i rischi associati all’utilizzo dell’IA nel contesto del crimine informatico.
GhostSec, noto collettivo di hacktivisti, ha recentemente rivelato dettagli su un’operazione controversa che coinvolge un’azienda italiana e obiettivi governativi macedoni. In un’...
Negli ultimi giorni, su due noti forum underground specializzati nella compravendita di dati trafugati e metodi fraudolenti, sono comparsi dei post separati (ma identici nel contenuto), riguardanti un...
E se le intelligenze artificiali producessero del codice vulnerabile oppure utilizzassero librerie e costrutti contenenti bug vecchi mai sanati? Si tratta di allucinazione o apprendimento errato? Una ...
Anche questa mattina, gli hacker di NoName057(16) procedono a sferrare attacchi DDoS contro diversi obiettivi italiani. Nell’ultimo periodo, Telegram ha intensificato la sua azione co...
Secondo diverse indiscrezioni, il proprietario di Pornhub, Redtube e YouPorn ha intenzione di interrompere il servizio agli utenti francesi già mercoledì pomeriggio per protestare contro le ...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006